I titoli finanziari in euro sono stati favoriti dall’aggiornamento del quadro politico monetario della BCE

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A gennaio si sono riaffacciate le preoccupazioni per il settore immobiliare commerciale, soprattutto negli Stati Uniti.

All’interno dei titoli finanziari europei, alcuni operatori particolarmente esposti si sono indeboliti, trascinando con sé l’intero spazio del credito finanziario per una o due settimane. Ma non è durata.

Le obbligazioni subordinate degli specialisti tedeschi del credito al consumo Aareal e Deutsche Pfandbriefbank continuano a scontare una probabile ristrutturazione, ma questo rischio è ora percepito dal mercato come idiosincratico. Lungi dal sentirsi vulnerabile, il resto del settore finanziario ha ampiamente sovraperformato nell’ultima settimana, sia perché il mercato ha prezzato un minor numero di tagli dei tassi sia, soprattutto, perché la BCE ha pubblicato il suo quadro di politica monetaria. Negli ultimi mesi si è speculato sul fatto che la BCE avrebbe potuto aumentare l’obbligo di riserva per le banche dall’attuale 1% al 2% o più, senza remunerare le riserve. Alla fine, la BCE ha deciso di lasciarlo all’1%, il che è positivo per la redditività delle banche. Manteniamo quindi la nostra raccomandazione neutrale tra finanziari e non finanziari, in quanto riteniamo che, da un lato, i fondamentali dei finanziari dovranno affrontare meno rischi di coda in termini di deterioramento della qualità degli attivi a causa dei tassi d’interesse più bassi, e gli spread finanziari offrono ancora un potenziale di ampliamento rispetto ai non finanziari. D’altro canto, i finanziari vedranno aumentare le emissioni per rifinanziare il TLTRO (Targeted Longer-Term Refinancing Operations) in scadenza.

Il nostro segmento preferito all’interno dei finanziari è quello dei senior non-preferred e degli AT1 (titoli perpetui), anche se la valutazione di questi ultimi è meno interessante dopo il forte restringimento di inizio anno.