L’IA non è una bolla

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La bolla delle dotcom è impressa nella memoria di molti a Wall Street, e aggiunge una patina di disagio al recente rally alimentato dalla tecnologia e dai profeti dell’AI. Si tratta di un timore comprensibile: la storia non si ripete, ma spesso fa rima, diceva Mark Twain. Ignorare la storia è pericoloso, ma anche trarne la lezione sbagliata lo è: le differenze tra l’attuale contesto di mercato e quello della fine degli anni ’90 sono palpabili, e suggeriscono che l’IA non ripeterà la bolla delle dotcom.

Per quanto riguarda l’attuale espansione, i mercati potrebbero essere appena partiti. La durata media della fase di stasi è di 147 settimane, ovvero quasi 3 anni. La stagnazione più recente è iniziata nel dicembre 2021 ed è durata quasi 2 anni. Le espansioni sono in genere un po’ più brevi, con una media di 119 settimane. L’ultima è iniziata solo 8 settimane fa, quando l’S&P 500 ha toccato un nuovo massimo storico. Da allora, l’S&P 500 è salito del 7%, ben al di sotto dell’espansione media del 53%. L’espansione della fine degli anni ’90, per fare un paragone, è durata oltre 250 settimane, quando l’S&P 500 si è apprezzato del 203%.

Proprio come 25 anni fa, inoltre, il settore tecnologico è un importante catalizzatore del recente rally, ma la sua sovraperformance è ben diversa. Dal 1996 al picco di mercato del marzo 2000, il Nasdaq 100 è salito del 701%, mentre l’S&P 500 ha registrato solo un +146%. Oggi il Nasdaq 100 è in crescita circa del 182%, non così lontano dal 102% dell’S&P 500.

Allo stesso modo, anche se le valutazioni odierne sembrano elevate, non sono paragonabili all’esuberanza delle dotcom. Nel primo trimestre del 2000, l’indice S&P 500 Information Technology raggiunse valutazioni pari a 70x, con una differenza di 40 punti rispetto al picco di allora dell’S&P 500, pari a 30x. Il differenziale attuale è invece di appena 16 punti, con l’S&P 500 a 21x rispetto al settore tecnologico a 37x.

Certo, i mercati azionari americani hanno registrato un rally importante. Negli ultimi 16 mesi l’S&P 500 è salito circa del 41%, e il Nasdaq 100 del 67%. A prima vista, questi guadagni sembrano impressionanti, quasi da bolla, ma è utile confrontarli con i modelli storici, compresi quelli dell’era pre-internet. Dal 1950, i mercati azionari tendono a salire con delle fasi di scatto e di pausa. L’S&P 500 rimane in stasi per lunghi periodi e poi si espande verso nuovi massimi prima di stabilizzarsi, di solito a causa di un sell-off. Durante questo arco temporale, per 14 volte l’S&P 500 ha raggiunto dei picchi massimi, per poi stabilizzarsi per almeno 12 mesi.

Non solo: le società dell’S&P 500 sono anche meglio posizionate in termini di metriche di qualità. Pur non esistendo una definizione univoca, la maggior parte delle analisi dei fattori di qualità utilizza una qualche variazione di redditività, stabilità degli utili, struttura del capitale e crescita. Oggi, i fondamentali di qualità per tre di questi quattro fattori sono superiori a quelli del primo trimestre 2000: l’S&P 500 presenta una redditività significativamente più elevata, una migliore qualità e stabilità degli utili e una struttura del capitale più conservativa.

Inoltre, è difficile sostenere che le aspettative sull’IA assomiglino all’esuberanza del rally delle dotcom. Nel 1999, i settori Tech e Communications rappresentavano il 59% del market cap delle IPO, contro appena il 10% nel 2023. Anche le aspettative sugli utili, forse oggi leggermente elevate, non sono comunque vicine ai livelli della fine degli anni ’90.

Il boom dell’IA non sembra dunque una replica della bolla delle dotcom, ma in ogni caso la prudenza è giustificata. I temi e le società di alta qualità offrono un modo per aggiungere esposizione all’IA tenendo conto dei rischi. Ed è interessante notare come la qualità non sia più limitata a settori tradizionali, come quello manifatturiero.

Abbiamo infatti analizzato i 25 temi d’investimento che monitoriamo regolarmente, classificando ciascuno in base alla redditività, alla qualità degli utili, alla struttura del capitale e alla crescita. Sei temi – tutti associati alla tecnologia – hanno ottenuto punteggi di qualità superiori a quelli dell’S&P 500: Social media, Intelligenza artificiale, Robotica e IA, Litio e Batterie, Internet of Things e Cybersecurity.

 

Il tema Social Media ha ottenuto il punteggio più alto grazie a un buon equilibrio tra i fattori, ma anche tre comparti legati all’IA hanno ottenuto punteggi di qualità migliori rispetto all’S&P 500, con il tema Intelligenza artificiale, più incentrato sul software, relativamente equilibrato tra i fattori, mentre la variante Robotica e IA può vantare soprattutto una struttura di capitale disciplinata, e Internet of Things ottimi risultati in termini di qualità e stabilità degli utili. La tecnologia del litio e delle batterie e la sicurezza informatica completano l’elenco dei temi migliori.

L’esposizione al growth spesso comporta dei compromessi, ma questi temi di alta qualità sono strettamente allineati con i megatrend che dovrebbero definire le economie e i mercati per decenni. Con l’IA sempre più presente ognuno di essi, forse questo è uno dei rari casi in cui gli investitori possono ottenere in un pacchetto unico un’esposizione di qualità e all’avanguardia.

 

Scott Helfstein, Head of Thematic Solutions di Global X