PGIM Fixed Income vede ancora prospettive di rendimento solide per il reddito fisso

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Tassi a lungo termine e mercati creditizi rimarranno relativamente stabili ma è possibile un certo potenziale di riduzione degli spread creditizi e anche aggiungere valore attraverso la gestione attiva

 di Leo Campagna
Come mai nel primo trimestre di quest’anno abbiamo visto prezzi in rialzo per una serie di asset class, dall’oro alle criptovalute all’intelligenza artificiale? Per Robert Tipp, Chief Investment Strategist, Head of Global Bonds di PGIM Fixed Income, gli investitori hanno troppa liquidità: “L’attuale 15% circa del PIL nominale investito in fondi monetari in tempi relativamente ‘tranquilli’ è paragonabile quasi ai livelli massimi registrati nelle recessioni del 2002 e del 2008, entrambe seguite da forti rally pluriennali delle azioni e da un contesto generalmente favorevole anche per i prodotti di credito”.

UNO SQUILIBRIO NELLE ALLOCAZIONI DEGLI INVESTITORI

Se gli investitori hanno incrementato l’esposizione ad azioni e immobili sulla scia dei rialzi e la liquidità grazie ai flussi, le allocazioni obbligazionarie potrebbero essere state depresse dagli aumenti dei tassi degli ultimi anni. Si tratta di un apparente squilibrio nelle allocazioni – in contrasto con l’invecchiamento demografico – che, a parità di altre condizioni, potrebbe favorire i bond se e quando gli investitori cercheranno di riequilibrarsi verso allocazioni a reddito fisso.

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PROSPETTIVE DI RENDIMENTO SOLIDE

Dall’autunno del 2022, i cicli dei tassi delle banche centrali hanno raggiunto il loro picco: una dinamica che spinge gli investitori anziani, i fondi pensione e le istituzioni finanziarie verso il mercato obbligazionario al picco del ciclo dei tassi. “Le prospettive di rendimento del mercato obbligazionario nel lungo periodo restano solide. Sebbene non ci aspettiamo un calo dei tassi a lungo termine, i livelli di rendimento ancora generosi di oggi continueranno comunque ad offrire reddito” riferisce Tipp.

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I SEGMENTI A SPREAD POSSONO AGGIUNGERE REDDITO

Non solo. Anche i segmenti a spread possono aggiungere reddito e rendimento incrementali, oltre a offrire l’opportunità di aggiungere valore attraverso la rotazione dei settori e la selezione delle emissioni. “Un indizio in questo senso è il recente recupero dei ritardatari del rally , con gli investitori che hanno cominciato a riconsiderare per esempio i titoli con qualità creditizia inferiore, nell’high yield e nei mercati emergenti” specifica il manager di PGIM Fixed Income.

I TITOLI RITARDATARI NEL RALLY

A questo proposito, nei mercati emergenti sono rimasti indietro gli high yield rispetto agli investment grade, mentre, tra i titoli high yield USA, i CCC sono in ritardo rispetto ai titoli con rating BB. “Questo lascia spazio per aggiungere valore lavorando sulla riduzione degli spread in base alla qualità (ad esempio, gli spread CCC si comprimono rispetto ai titoli BB), o attraverso tattiche come il credit barbell, o la selezione di emissioni in crediti stressed, o addirittura ‘distressed’” argomenta Tipp.

RIMODULAZIONE DEL PORTAFOGLIO VERSO IL REDDITO FISSO

Più in generale, spiega il manager, è probabile che i tassi a lungo termine e gli spread creditizi rimangano relativamente stabili, con un certo potenziale di riduzione degli spread creditizi e la possibilità anche di aggiungere valore attraverso la gestione attiva, capitalizzando i tassi di liquidità ancora elevati e la rimodulazione del portafoglio per sfruttare alcuni dei vantaggi dell’aumento delle allocazioni a reddito fisso.

VALUTAZIONI RELATIVE FAVOREVOLI E COPERTURA DEL RISCHIO

“Considerando che i cicli di rialzo dei tassi sono terminati, rimaniamo ‘in zona buy’ con i tassi a lungo termine vicini ai loro picchi secolari e riteniamo che esistano interessanti opportunità di generare alfa. Anche perché vediamo valutazioni relative favorevoli rispetto ad altre asset class. Inoltre, aumentando adesso l’esposizione al reddito fisso si bloccano i massimi di rendimento e, al contempo, si attua una potenziale copertura del rischio” conclude il Chief Investment Strategist, Head of Global Bonds di PGIM Fixed Income.