Strategia Mensile: Orientamento confermato

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Le prospettive sui tassi sono positive per il mercato

La prospettiva di riduzione dei tassi di interesse nelle economie avanzate resta un fattore chiave per i rendimenti futuri. Le banche centrali hanno contribuito a stabilizzare le aspettative sui tassi, il che dovrebbe ridurre la volatilità. Se non ci saranno shock nei dati economici, tale situazione dovrebbe favorire le strategie di carry e performance più ampie nei mercati azionari, spostando il focus dal dominio del settore tecnologico statunitense verso una performance più equilibrata tra diverse regioni e settori.

Per quanto riguarda i movimenti futuri dei tassi di interesse e dei rendimenti obbligazionari nelle principali economie, a seguito dei tagli dei tassi da parte delle banche centrali, si prevede che, nonostante i tagli attesi nel 2024, inclusi tre tagli della Fed per un totale di 75 punti base, i tassi a pronti saranno probabilmente ancora superiori ai rendimenti dei titoli di stato a lungo termine, come i Treasury decennali statunitensi, verso la fine dell’anno. Si anticipa che gli spread tra i Treasury a 10 anni e quelli a due anni possano tornare positivi, con ulteriori riduzioni dei tassi previste per il 2025 e oltre.

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In Europa, si prevede che i tassi a pronti rimarranno significativamente sopra gli yield dei titoli di stato core, con la Bce che ridurrà il tasso ufficiale dal 4,0% al 3,25% quest’anno, il che potrebbe portare a rendimenti più bassi nel segmento a breve termine del mercato obbligazionario con l’inizio di una nuova fase di allentamento nel 2025. Tuttavia, dato l’attuale yield dei Bund tedeschi a 10 anni del 2,35%, è improbabile che la curva dei rendimenti si sposti significativamente in territorio positivo. La correzione dei tassi di metà ciclo prevista per quest’anno non dovrebbe causare un forte irripidimento delle curve dei rendimenti, limitando così le opportunità per strategie obbligazionarie long duration aggressive.

Liquidità meno interessante

Analizzando le conseguenze del possibile ciclo di allentamento monetario delle banche centrali sui mercati finanziari, ci si attende che, nonostante l’allentamento, i tassi a pronti rimarranno relativamente elevati. Questa situazione dovrebbe avvantaggiare i mercati del credito, con i tassi a pronti che scendono sotto i rendimenti delle obbligazioni societarie di alta qualità e quelli del segmento high yield. Di conseguenza, il credito potrebbe diventare più appetibile rispetto alla liquidità. Dal punto di vista del rendimento complessivo, gli investitori potrebbero presupporre che i mercati del credito generino rendimenti a medio termine vicino alle cedole attuali, intorno al 5-6% in dollari e sterline, e del 3,5-4,5% per le obbligazioni in euro, con un potenziale aumento dei rendimenti high yield di 250-350 punti base in assenza di shock economici.

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Per quanto concerne l’effetto dell’allentamento sui mercati azionari, anticipiamo possibili miglioramenti nei settori più ciclici e nel settore finanziario, con un bilanciamento della crescita economica globale, visti gli indizi di ripresa nelle esportazioni asiatiche, in particolare per le forniture di semiconduttori destinate agli Stati Uniti.
Tali tendenze si riflettono già nella performance del mercato azionario nel 2024. Il rendimento complessivo da inizio anno dipende prevalentemente dai titoli growth e tecnologici americani, ma nell’ultimo mese abbiamo assistito a una rotazione, per cui Taiwan, Italia, Germania e Regno Unito hanno fatto meglio dei mercati azionari statunitensi. Si è ridotto anche il divario tra titoli growth e value. L’evoluzione dei tassi e delle curve dei rendimenti, abbinata ai dati economici ciclici più robusti, nei prossimi trimestri dovrebbe favorire i settori ciclici e maggiormente orientati al valore. Negli USA, nell’ultimo periodo, le performance migliori sono state quelle dei titoli bancari e dell’energia, per cui hanno in parte invertito la tendenza dell’ultimo anno e mezzo.
Ottima anche la performance di industriali e materiali, a conferma della tesi che è in atto una ripresa ciclica con effetti positivi sul rendimento dei mercati azionari.

Fattori a lungo termine positivi per i rendimenti azionari in genere

Oltre alle prospettive cicliche migliorate, i rendimenti azionari saranno influenzati da temi secolari quali automazione, energia rinnovabile, efficienza ambientale, digitalizzazione, intelligenza artificiale e sviluppo farmaceutico. Leggi come quella sui semiconduttori (CHIPS Act) e sulla riduzione dell’inflazione negli USA, insieme a iniziative simili in Eu come NextGen, promuovono questi settori. L’investimento in questi temi, sostenuto da politiche governative e dal processo di decarbonizzazione, avrà tempi di realizzazione prolungati, ma si notano tendenze positive negli investimenti fissi, con un contributo significativo anche dai mercati finanziari, evidenziato dall’aumento delle emissioni di green bond e dalla salute complessiva dei mercati del debito.
Lo scenario previsto di un soft landing negli USA, migliore performance degli indicatori ciclici a livello globale e l’atteso allentamento monetario nei prossimi 6-12 mesi, configurano una prospettiva ottimistica per gli investitori. Dopo la correzione delle valutazioni dovuta alla ricalibrazione dei tassi di interesse nel 2022 e 2023, si prevede che i rendimenti di azioni e obbligazioni possano allinearsi alle tendenze di medio termine. La solida posizione delle imprese suggerisce che gli strumenti finanziari più esposti al rischio (credito e azioni) potrebbero offrire buoni rendimenti, con particolare potenziale nei segmenti che hanno sottoperformato nell’ultimo anno, come le azioni asiatiche, quelle del Regno Unito, i titoli a bassa e media capitalizzazione, e nei settori più ciclici e orientati al valore. Esiste un notevole divario valutativo nell’azionario, con un premio al rischio praticamente nullo per le grandi capitalizzazioni negli USA, ma decisamente più vantaggioso nei mercati emergenti ed europei.