Dispersione geografica e fondi comuni di investimento

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Un interessante Working Paper della Banca d’Italia pubblicato a luglio utilizza le statistiche dell’Eurosistema sui detentori dei titoli (Securities Holdings Statistics) per analizzare la relazione tra il grado di dispersione geografica degli investitori e il rischio che i fondi comuni dell’area dell’euro si possano trovare a dover fronteggiare elevate richieste di riscatto da parte dei sottoscrittori delle loro quote. L’associazione positiva tra la dispersione geografica degli investitori e la volatilità dei flussi non dipende dalla presenza o meno di investitori istituzionali o di investitori residenti al di fuori dell’area dell’euro ed è presente sia prima sia dopo la pandemia.

Si evidenzia poi come  i fondi con una base di investitori più dispersa geograficamente sperimentano flussi più volatili. e maggiormente sensibili alla performance dei fondi stessi. Ulteriori evidenze  rivelano che gli investitori in fondi transfrontalieri sono più sensibili alla performance, coerentemente con un effetto clientela che guida i principali risultati dell’indagine; in ogni modo è interessante notare che, sebbene il rischio di flusso sia maggiore per i fondi con una base di investitori geograficamente dispersa, non emergono prove che i fondi con investitori più dispersi geograficamente sottoperformino il che suggerisce che i gestori patrimoniali di fondi transfrontalieri potrebbero gestire attivamente la liquidità in risposta all’aumento dei costi di transazione o ad affrontare incentivi più forti per generare alfa.  Infine, il legame tra la dispersione geografica degli investitori in fondi e il rischio di flusso è solido utilizzando diverse misure del rischio di flusso.

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I  risultati rappresentati hanno poi importanti implicazioni per investitori, gestori patrimoniali e autorità di regolamentazione. Per gli investitori e gestori patrimoniali di fondi transfrontalieri, comprendendo il legame tra concentrazione degli azionisti e  il rischio di flusso è cruciale per la gestione del rischio e il processo decisionale sugli investimenti. I regolatori, in particolare quelli interessati alla stabilità finanziaria, dovrebbero tenere conto del rischio maggiore rappresentato dai fondi transfrontalieri, soprattutto nelle classi di attività meno liquide.