La FED aumenta i tassi dello 0,25%

-
- Advertising -

I gestori di Fidelity International, Nick Peters e Tim Foster commentano la decisione della banca centrale americana.

Nick Peters, Gestore multi-asset di Fidelity International:
La Fed ha votato all’unanimità a favore di un rialzo del 0,25% a marzo. In buona sostanza, il FOMC è ora equamente diviso fra tre e quattro rialzi. La possibilità di quattro rialzi sembra essere reale. Secondo il “dot plot”, nel 2019 si assisterà a un ulteriore rialzo. Il 2020 vedrà uno o più rialzi aggiuntivi. La Fed prevede che i tassi dovranno essere strutturalmente più elevati rispetto a quanto si pensasse in precedenza. Nonostante questa revisione al rialzo delle previsioni, il nuovo Presidente della FED, Jerome Powell, ha mantenuto un approccio pacato durante la conferenza stampa. Il messaggio principale di oggi è semplicemente che si è manifestato un orientamento tutt’altro che aggressivo. Powell vuole farci sapere che la Fed non ha alcuna fretta di procedere ai rialzi.

- Advertising -

L’aumento dei deficit di bilancio USA unito alla riduzione del QE della Fed determinerà pressioni al rialzo negative sui costi del credito? La Cina rallenterà a fronte della crescente riduzione delle misure di stimolo? Saranno questi fattori a determinare le prospettive economiche e di conseguenza la politica della Fed, non il contrario.

Tim Foster, gestore obbligazionario di Fidelity International:
La riunione del FOMC di marzo non ha deluso le aspettative, deliberando un aumento dei tassi di interesse di 25 punti base. I riflettori erano tuttavia puntati sul dot plot e sulle nuove proiezioni economiche della Fed. Il Comitato non ha apportato variazioni al numero di rialzi previsti per quest’anno, che restano tre in totale, ma ne ha aggiunto un altro al dot plot nel 2019.

- Advertising -

L’aspetto interessante della questione è che le nuove proiezioni economiche indicano un calo del tasso di disoccupazione e un’accelerazione della crescita, e un impatto minimo (se non nullo) sull’inflazione. I dati al momento non sono ancora abbastanza solidi da giustificare un’accelerazione del ciclo di rialzi quest’anno.

È una Fed fiduciosa, che sta abbandonando l’approccio vincolato ai dati di Janet Yellen. A nostro avviso, tuttavia, la Fed potrebbe in futuro essere costretta a mitigare le proprie aspettative in termini di rialzi dei tassi.