I timori per il Covid fermano il rally dei titoli di stato italiani, ma gli investitori vedono il lato positivo dell’azione della BCE

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La recrudescenza delle infezioni da Coronavirus in Europa e l’imposizione di nuove restrizioni ha portato a un sell-off di titoli di stato italiani giovedì a vantaggio dei Bund, percepiti come un porto sicuro dagli investitori.

Il rendimento del decennale italiano è salito a quasi lo 0,75% giovedì, ma alla fine della giornata è sceso sotto lo 0,70%.

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Il mercato si è stabilizzato nella giornata di venerdì, permettendo al rendimento dei titoli decennali di scendere di circa 5 punti base, allo 0,64%, anche se è rimasto al di sotto del minimo record dello 0,634% raggiunto a inizio settimana.

Martedì l’Italia ha messo all’asta 3,75 miliardi di euro in obbligazioni zero coupon a tre anni con un leggero premio per il rendimento meno lo 0,14%. Il rendimento delle obbligazioni a 10 anni ha raggiunto lo 0,66% lo stesso giorno.

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I dati che mostrano che l’inflazione dell’Eurozona è scesa a meno 0,3% a settembre da meno 0,2% ad agosto, segnando il secondo mese consecutivo in territorio negativo e sollevando gli spettri della deflazione, hanno dato impulso ai titoli italiani.

La ripresa di venerdì è arrivata quando gli investitori hanno valutato la prospettiva di maggiori danni da parte di Covid-19 rispetto al fatto che la recessione economica ha garantito maggiori interventi da parte della Banca Centrale Europea a sostegno delle obbligazioni dei Paesi periferici.

Il rendimento del Bund a 10 anni è tornato a quasi meno 0,61% giovedì, dopo essere sceso al di sotto dello 0,63% nello stesso giorno. Venerdì ha toccato quota 0,62%, riflettendo gli interessi contrastanti degli investitori preoccupati per la pandemia ma fiduciosi nel sostegno della BCE. Lo spread tra i due decennali, italiano e tedesco, si è ridotto al di sotto dei 127 bps dopo essersi allargato a quasi 130 bps giovedì.