Gli Usa guidano la ripresa, ma il resto del mondo non sta a guardare

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I recenti dati statunitensi sono stati generalmente solidi con sole due circoscritte delusioni: un aumento molto contenuto degli stipendi nei settori non agricoli e l’ISM PMI è risultato più basso del previsto (anche a fronte della rilevazione dell’indice Markit, l’indicatore dei servizi, che ha sorpreso leggermente al rialzo). In Europa la situazione continua a indicare una decisa ripresa dell’attività: le vendite al dettaglio sono salite del 2,7% a marzo, battendo le stime di consensus, così come gli ordini di produzione tedeschi (+3%). Nel complesso, rimaniamo fiduciosi nella forza dell’economia statunitense e crediamo che l’Europa potrebbe andare incontro ad una forte ripresa nella seconda metà dell’anno.

Alcuni osservatori hanno indicato i sostegni inviati dall’amministrazione Biden alle famiglie, l’estensione dei sussidi di disoccupazione e l’impennata delle retribuzioni orarie medie ad aprile (+0,7% su base mensile) come le ragioni più probabili del recente rallentamento delle assunzioni. Diversi dirigenti d’azienda hanno riferito di avere difficoltà ad attrarre e mantenere i dipendenti all’interno dei sondaggi ISM, anche se potrebbe essere tutto riconducibile anche ad una questione di prezzi.

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La maggior parte dei Paesi europei ha somministrato almeno una singola dose di vaccino a un quarto della popolazione, con una media dell’Unione Europea (UE) del 28%. I Paesi Bassi e il Belgio hanno iniziato ad allentare le restrizioni alla mobilità, permettendo la ripresa dell’ospitalità all’aperto. Inoltre, la Commissione europea ha annunciato piani per riaprire le frontiere dell’UE ai turisti provenienti extra- europei entro giugno.

Il governo giapponese ha esteso il suo attuale stato di emergenza a Tokyo fino al 31 maggio per frenare l’aumento dei contagi giornalieri e guadagnare tempo per accelerare il programma di vaccinazione. Inoltre, il Giappone e il Regno Unito hanno concordato di rafforzare la propria cooperazione commerciale.

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Nonostante il ridotto sostegno del governo, i dati economici cinesi sono stati migliori del previsto: il PMI dei servizi Caixin è salito a 56,3 in aprile (il ritmo di crescita più veloce di quest’anno); il tasso di crescita biennale delle importazioni è salito al 16,8% (escludendo l’effetto base della pandemia) in aprile; e il turismo interno è cresciuto durante i cinque giorni della festa del lavoro superando i livelli pre-pandemia.