La BCE non rincorrerà i mercati

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Molto probabilmente la BCE continuerà ad essere meno accomodante se l’inflazione rimane sostenuta. Tuttavia, escluderà un possibile aumento dei tassi di interesse fino al 2023. Significa che i tassi a breve termine potrebbero crollare dai massimi recentemente raggiunti, costringendo l’EUR a scendere. Non fatevi ingannare da un breve rally nel mercato soverano: i rendimenti tedeschi positivi diventeranno presto una realtà lungo tutta la curva mentre le banche centrali si preparano a normalizzare la politica monetaria. La luna di miele dei titoli di Stato italiani è finita poiché la volatilità del mercato rimane sostenuta. Prevediamo che lo spread BTPS-Bund aumenterà prima di riprendere il suo solito trend decennale.

Questa settimana, il mercato ha anticipato le aspettative sui tassi di interesse in Europa. I mercati monetari hanno iniziato a prezzare 9 punti base di inasprimento della BCE per luglio, provocando onde d’urto nello spazio sovrano europeo. I rendimenti tedeschi a due anni sono saliti al di sopra del tasso sui depositi della BCE di -0,5% per la prima volta dal 2015, convinti che Lagarde si aprirà ad un rialzo dei tassi nel 2022. Ad alimentare tali sospetti sono stati i numeri di inflazione superiori alle attese pubblicati questa settimana che hanno mostrato un aumento mensile dello 0,9% in Germania mentre l’inflazione dell’Eurozona è in aumento al 5,1% su base annua.

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La BCE si trova in una posizione difficile. Da un lato, vorrà mantenere l’opzione aperta alla lotta contro l’inflazione. D’altra parte, deve evitare di innescare un sell-off più profondo nel mercato sovrano Europeo.

Pertanto, la banca centrale è intrappolata. Con la Federal Reserve e la Banca d’Inghilterra che avanzano quest’anno con politiche monetarie aggressive, anche i rendimenti dell’area dell’euro aumenteranno. Inoltre, il programma PEPP terminerà a marzo, sottraendo sostegno economico e applicando pressioni al rialzo sui tassi. Ciò provocherebbe un naturale inasprimento delle condizioni di finanziamento nell’area dell’euro, che la BCE vorrebbe monitorare.

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Quindi probabilmente Lagarde potrebbe respingere un rialzo dei tassi quest’anno, deludendo le aspettative dei mercati. Potremmo assistere a un rally contenuto dei sovrani europei, che potrebbe far crollare l’EUR.

Intendiamoci: i rendimenti dei Bund decennali potrebbero essere diventati un ricordo già questa settimana. Qualsiasi spostamento aggressivo o accomodante della BCE sarà avvertito principalmente dalla parte anteriore della curva dei rendimenti. Tuttavia, è innegabile che l’intera curva dei rendimenti tedesca si stabilizzerà sopra lo 0% mentre la BCE si prepara a normalizzare la sua politica monetaria.

 

 

La luna di miele dei titoli di Stato italiani è finita

I festeggiamenti per la rielezione del presidente Mattarella sono stati di breve durata. Dopo un modesto restringimento dello spread BTP-Bund lunedì, lo spread ha ripreso a salire ieri. Questo dimostra che l’andamento dei titoli di Stato italiani non dipende interamente dalla situazione politica nazionale. In questo momento, i BTP sono più vulnerabili alle politiche monetarie delle banche centrali.

Le obbligazioni governative italiane hanno un beta più elevato rispetto ai peer e per questo motivo soffriranno di più con l’aumento della volatilità nei mercati dei tassi. Pertanto, rimaniamo costruttivi sulla nostra opinione che lo spread BTPS-Bund si allargherà a 160 punti base prima di riprendere il suo trend decennale di restringimento.