Cambio EUR/USD: ancora nessun sollievo duraturo

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Il rimbalzo della scorsa settimana ha risollevato l’euro dai minimi in un orizzonte di 5 anni, supportato dal tono più stringente della BCE emerso da verbali e dalla posizione del governatore della Banca centrale olandese Knot. Tuttavia, nel breve termine, ancora non prevediamo un sollievo duraturo. La guerra in Ucraina continua ad alimentare le incertezze geopolitiche e i rischi di recessione soprattutto in Europa. Mentre l’inflazione sale a livello globale e le chiusure di attività economiche bloccano la crescita in Cina, l’incertezza politica continua a favorire il Dollaro USA, anticiclico. Nel frattempo, la Fed manterrà il suo ruolo guida nella normalizzazione delle politiche monetarie, con il mercato del lavoro USA in piena espansione e la più attenuata esposizione degli Stati Uniti alla guerra in Ucraina.

Tuttavia, guardando ai parametri di valutazione, la depressione del cambio EUR/USD non sembra sostenibile nel lungo periodo. L’USD reale effettivo è caro (15% > media di lungo periodo) e il cambio EUR/USD sostanzialmente al di sotto della parità di potere d’acquisto e dei modelli di fair value. La diversificazione delle riserve e l’aumento del deficit commerciale degli Stati Uniti si aggiungono ai venti contrari strutturali del Dollaro USA.

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Quando il cambio rimbalzerà in modo più duraturo? Osserviamo attentamente i segnali che indicano che i rischi di escalation intorno all’Ucraina stanno raggiungendo il picco. Un’attenuazione di questa tragedia umana farebbe frenare la corsa al porto sicuro del Dollaro, conterrebbe i rischi economici per l’area euro, consentirebbe ai falchi della BCE di affrontare in modo più deciso i rischi di inflazione e farebbe ripartire i flussi verso l’Area Euro. Sino a quel punto, è probabile che il biglietto verde mantenga il sopravvento.