Ebury: l’inflazione statunitense in calo indebolisce il dollaro, mentre crescono le valute latinoamericane
I mercati hanno sfruttato un dato sull’inflazione americana leggermente migliore del previsto per far calare ulteriormente il dollaro rispetto a tutte le principali valute, ad eccezione dello yen giapponese. Vale la pena sottolineare che il dollaro ha sottoperformato anche a causa del rialzo dei rendimenti statunitensi. Le preoccupazioni bancarie continuano a diminuire, si intravedono segnali che indicano che la campagna di rialzi della Fed sta finalmente sortendo l’effetto desiderato di raffreddare il mercato del lavoro e l’umore degli investitori sta migliorando. Le valute latinoamericane beneficiano in modo particolare di questo ottimismo, con il real brasiliano, il pesos colombiano e cileno in rialzo del 3% nella settimana e in rialzo di una singolacifra per quest’anno.
Questa settimana il calendario economico e delle banche centrali è relativamente scarno. Mercoledì, nel Regno Unito, sarà pubblicato il rapporto CPI di marzo. Forse l’attenzione principale sarà rivolta alla pubblicazione degli indici PMI sull’attività delle imprese venerdì nelle principali economie, compresa l’Eurozona. Ci aspettiamo che le aziende continuino ad essere ottimiste, dato che i timori bancari si allontanano ed emergono segnali che indicano che le banche centrali si stanno avvicinando alla fine del ciclo di rialzi, il che potrebbe contribuire al buon andamento dei mercati finanziari e favorire un’ulteriore debolezza del dollaro, dato che gli investitori cercano rifugi sicuri.
EUR
L’euro ha sfondato il livello psicologico di 1,1 dollari USA a metà della scorsa settimana, anche se venerdì ha subito una lieve contrazione a causa dell’aumento delle aspettative di inflazione negli Stati Uniti. Finora le preoccupazioni per le banche e la ridotta espansione del credito non hanno avuto ripercussioni sull’Europa, e ci aspettiamo che ciò rimanga tale. Con l’espansione del credito intatta, la ripresa della Cina in pieno sviluppo e nessun segnale di allentamento delle pressioni sull’inflazione core, la campagna di rialzi della BCE continua e ci aspettiamo che il rally dell’euro prosegua.
USD
La scorsa settimana non è stata la migliore per il dollaro USA in termini di dati economici e di sentiment di mercato. Da un lato, le prospettive generalmente ottimistiche degli investitori hanno diminuito il suo fascino come bene rifugio. Dall’altro, i dati sull’inflazione e soprattutto sul lavoro iniziano a segnalare che il tanto auspicato rallentamento della Fed potrebbe finalmente arrivare. Le aspettative sull’inflazione pubblicate venerdì sono state l’unica nota stonata, con un forte aumento dei dati a breve termine che ha fatto terminare bruscamente la corsa del dollaro. Questa settimana il calendario dei dati statunitensi sarà molto scarno, per cui il biglietto verde dovrebbe essere perlopiù in fase di trading laterale.
GBP
La scorsa settimana la sterlina ha perso terreno rispetto alle altre valute europee, anche se è riuscita a chiudere in rialzo rispetto al dollaro USA e rimane la valuta con la migliore performance di quest’anno dopo il franco svizzero. Questa sarà una settimana piuttosto importante sia per la Banca d’Inghilterra che per la sterlina. Il report sul mercato del lavoro in uscita martedì dovrebbe mostrare una forte crescita dei salari, superiore al 6%, mentre il report sull’inflazione in uscita il giorno successivo dovrebbe mostrare livelli simili per l’inflazione core. Questi dati indicano che il ciclo di rialzi della MPC non è ancora terminato e la sterlina dovrebbe mantenere la sua solidità, soprattutto rispetto al dollaro USA.