Migliora la sostenibilità dell’Italia

-

Nella classifica elaborata da Degroof Petercam, passa dal 27° al 25° posto. Ma la vetta è lontana. Alla Danimarca il primo posto

Migliora leggermente la posizione dell’Italia nella classifica di sostenibilità di Degroof Petercam (nata dalla fusione tra Bank Degroof e Petercam): rispetto all’anno scorso, è salita dal 27° al 25° posto.

La classifica valuta la sostenibilità dei paesi (e quindi la loro “investibilità”) in base a cinque pilastri:
– trasparenza e valori democratici
– ambiente
– istruzione
– popolazione, sistema sanitario e distribuzione della ricchezza
– economia.

In testa della classifica è di nuovo la Danimarca, che ha ripreso lo scettro ceduto, per qualche tempo alla Norvegia. Seguono Svizzera e Islanda e, a pari merito, Finlandia, Lussemburgo Norvegia e Irlanda.

La Danimarca ha conquistato il primo posto, con un punteggio di 73 punti: ben 19 in più rispetto all’Italia. Il miglioramento del nostro paese si deve a progressi nel pilastro dell’ambiente (in particolare per quanto riguarda biodiversità e vulnerabilità al cambiamento climatico). Progressi sono stati fatti anche nel campo della trasparenza, per esempio per quanto riguarda la libertà di stampa.

Ma è proprio nel pilastro della trasparenza che l’Italia si colloca al di sotto della media Ocse, in vari indicatori, come quello relativo alla corruzione, alla forza delle istituzioni e alla stessa libertà di stampa.

L’Italia resta molto indietro inoltre sul fronte dell’istruzione/innovazione. “Da qui sorgono seri dubbi sulla capacità dell’Italia di guadagnare ulteriori posizioni in futuro”, affermano gli analisti di Degroof Petercam. “Inoltre, il rischio povertà sta aumentando, con il Pil pro capite in calo. Infine i cittadini sembrano meno soddisfatti della propria vita”.