Voluntary disclosure: conto finale verso i 4 miliardi

-

Secondo il ministero delle Finanze è il gettito stimato per l’operazione di rientro di capitali dall’estero chiusa il 30 novembre, con 59,5 miliardi di attività regolarizzate in 129 mila domande

Il conto finale della voluntary disclosure, l’operazione di “collaborazione volontaria” per il rientro dei capitali detenuti illegalmente all’estero da contribuenti italiani, chiusa definitivamente lo scorso 30 novembre, frutterà alle casse dello stato 3,8 miliardi di euro, che, contando gli interessi, potranno arrivare facilmente a 4 miliardi.

È la stima diffusa dal ministero delle Finanze, che precisa tuttavia che il gettito effettivo sarà determinato dall’attività di accertamento condotta dall’agenzia delle Entrate. Che ora dovrà esaminare le 129.565 domande pervenute, per oltre 59,5 miliardi di euro di attività.

“A differenza di quanto previsto da misure di emersione adottate nel passato”, sottolinea il Mef, “aderendo alla procedura il contribuente è tenuto a versare integralmente le imposte e gli interessi, con la riduzione delle sole sanzioni. Inoltre, il contribuente di fatto autodenuncia la propria posizione fiscale, che viene inevitabilmente posta al setaccio dell’Amministrazione finanziaria. Una impostazione completamente nuova che si innesta in un processo, avviato a livello internazionale, di collaborazione e trasparenza destinato a rivoluzionare le dinamiche globali di contrasto all’evasione fiscale”.

La gran parte dei capitali rivelati al Fisco, quasi il 70% (circa 41,5 miliardi), proviene dalla Svizzera. Seguono Principato Di Monaco (7,7%), Bahamas (3,7%), Singapore (2,3%), Lussemburgo (2,2%) e San Marino (1,9%).

Le istanze sono arrivate da tutte le regioni italiane, con la Lombardia in testa (63.580 istanze) e la Basilicata in coda (88 domande).

La stima dei 3,8 miliardi, sottolinea inoltre il Mef, è prudenziale, e risulta sommando diverse voci: imposte sui redditi per oltre 704 milioni, imposte sostitutive per circa 1,2 miliardi, Iva per più di 54 milioni, Irap per quasi 34 milioni di euro, ritenute per oltre 15 milioni e contributi per 96 milioni. A questi importi si aggiungono sanzioni relative a violazioni della normativa sul monitoraggio fiscale per 1 miliardo e 379 milioni di euro e altre sanzioni per oltre 322 milioni di euro.