Milano fallisce il rimbalzo. Banche di nuovo a picco

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Alle 10,30 l’indice Ftse Mib sale dello 0,3%. Sospesi gli scambi su Banco popolare, Mps, Popolare Milano e Bper

E’ durato meno di un’ora il tentativo di recuperare il terreno perso ieri in piazza Affari. Poco dopo le dieci gli indici sono passati di nuovo in negativo, trainati al ribasso, una volta di più, dai bancari. L’indice Ftse Mib è arrivato a cedere lo 0,7%, per poi tornare sopra la parità (più 0,3%), mentre si susseguono le sospensioni per eccesso di volatilità nel comparto bancario.

In asta di volatilità sono finite Banco popolare (con un teorico meno 5,19%), Mps (meno 4,57%), Popolare Milano (meno 4,41%) e Popolare Emilia Romagna (meno 4,07%). In rosso anche Unicredit, Popolare Milano e Ubi.

Su Banca Mps, che ieri è stata la più colpita dalle vendite, persiste il divieto di vendite allo scoperto disposto dalla Consob. L’amministratore delegato dell’istituto senese, Fabrizio Viola, è intervenuto per rassicurare gli investitori sulla stabilità finanziaria di Mps che, ha detto è stata anche “evidenziata dai risultati degli Srep” (supervisory review and evaluation process, revisione e valutazione prudenziale delle banche effettuata dalla Bce).

La Banca centrale europea ha avviato intanto una valutazione dei prestiti in sofferenza delle banche italiane, e questa notizia è stata tra le cause che ieri hanno scatenato le vendite sul comparto: i crediti “deteriorati” sono infatti un punto debole del nostro sistema bancario, e il timore è che l’istituto possa intervenire chiedendo agli istituti più esposti nuovi accantonamenti o aumenti di capitale.

Francoforte ha chiesto informazioni a sei banche: Unicredit, Banco Popolare, Bpm, Bper, Mps e Carige, mentre altre cinque (Mediobanca, Intesa SanPaolo, Popolare di Sondrio, Ubi Banca e Credem) hanno fatto sapere di non essere state contattate dalla banca centrale.