Pensioni, niente rivalutazione per il 2016

di Walter Quattrocchi -
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Per quest’anno non ci sarà adeguamento al costo della vita, dato il basso livello di inflazione. In calo la pensione minima

L’Inps rende noto che le pensioni nel 2016 non avranno rivalutazioni per adeguamenti al costo della vita. Il decreto del ministro dell’Economia e Finanze, riferisce infatti l’Istituto di previdenza, ha fissato nella misura dello 0,2% l’aumento di perequazione automatica da attribuire alle pensioni, in via definitiva, per l’anno 2015 e nella misura dello 0,0% l’aumento di perequazione automatica da attribuire alle pensioni, in via previsionale, per il 2016.

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Nel 2016 sui pensionati graverebbe dunque un conguaglio a debito nei confronti dell’Inps dello 0,1%, dal momento che l’aumento attribuito in via provvisoria a gennaio 2015, è risultato inferiore al dato definitivo fornito dall’Istat per lo stesso anno (0,2%). L’Inps, tuttavia, non tratterrà il conguaglio, in base alla sanatoria prevista dalla legge di Stabilità 2016.

Cala la “minima”
La pensione minima 2016, inoltre, scende da 502,89 euro a 501,88 euro al mese, senza recupero delle maggiori somme riscosse nel 2015.

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A chi spetta l’integrazione
In esecuzione della sentenza della Corte Costituzionale (che ha bocciato il blocco dell’indicizzazione delle pensioni, a seguito del decreto “Salva Italia”, per le pensioni il cui importo a dicembre 2011 era compreso fra tre e sei volte il trattamento minimo di 468,35 euro), è stato rideterminato l’importo di pensione 2016 spettante, applicando per gli anni 2012 e 2013, un indice di rivalutazione pari al 50% della percentuale di perequazione prevista per la fascia di importo nel quale si colloca la pensione; all’importo 2013 così calcolato è stata applicata la normale perequazione per il 2014 e per il 2015. 

Risultano pertanto interessate le pensioni lorde mensili comprese tra 1.505,67 e 3.011,34 euro.

Da tale intervento sono escluse le pensioni fino a tre volte il trattamento minimo perché hanno già goduto per tempo di una perequazione piena, nonché quelle di importi superiori a sei volte il trattamento minimo, perché ad esse il legislatore non ha riconosciuto alcun aumento.

Ultimo contributo di solidarietà
Infine il 2016 sarà l’ultimo anno in cui sarà applicato il contributo di solidarietà (pari al 6%, 12% o 18%, a seconda dello scaglione di pensione) alle pensioni di importo superiore ad almeno 14 volte il trattamento minimo (a partire da 91.343,98 euro) previsto dal 2013.