Borse in calo nel dopo G20

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Giù Tokyo e Shanghai, apertura pesante per i listini europei. Nonostante gli impegni della banca centrale cinese, lo yuan è sceso ai minimi contro il dollaro

Partono male i listini europei, dopo la riunione del G20 a Shanghai e dopo le chiusure in rosso delle borse asiatiche. Tokyo ha perso l’1%, Hong Kong l’1,3%, mentre Shanghai, che era arrivata a cedere il 4%, ha chiuso a meno 2,8%.

I capi di stato e di governo dei 20 paesi più industrializzati hanno preso atto, al termine del vertice, del rallentamento dell’economia globale, e si sono impegnati a usare tutti gli strumenti disponibili per sostenere la crescita. Nel comunicato finale si legge che “l’eccesso di volatilità e i movimenti disordinati dei tassi di cambio” sono un rischio per la stabilità finanziaria. E i paesi membri del G20 si asterranno dal compiere “svalutazioni competitive” delle rispettive divise. Un impegno ribadito nel corso del vertice sia dal governatore della banca centrale cinese, Zhou Xiaochuan, sia dal premier cinese Li Keqiang. E invece lo yuan ha continuato a scendere, toccando i minimi delle ultime quattro settimane.

Intanto resta sotto stretta osservazione il prezzo del petrolio, con il Wti che è sceso, sia pure di poco, sotto la soglia dei 33 dollari al barile.

A Milano, a circa un’ora dall’avvio, l’indice Ftse Mib cede un punto percentuale, un dato in linea con quello delle altre borse europee.

In piazza Affari le vendite si concentrano sui bancari, con Mps e Popolare Milano a segnare i maggiori ribassi. In controtendenza Saipem.