Milano di nuovo pesante dopo il crollo di Tokyo

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Il listino giapponese ha ceduto il 5,4%. In piazza Affari il Ftse Mib apre sopra la parità ma ripiega subito, arrivando a cedere il 2,9%. Sale lo spread

E’ durato pochi minuti il tentativo della Borsa milanese di mantenersi sopra i livelli di ieri: dopo un avvio in frazionale rialzo, l’indice Ftse Mib ha subito ripiegato e a mezz’ora dall’apertura degli scambi perdeva il 2,8%. 

Sono tornate nel mirino le banche, a cominciare da Banco popolare, Popolare Emilia Romagna e Monte dei Paschi, sospese per eccesso di volatilità, ma sono in netto ribasso anche Azimut Holding, Ferrari e Fiat Chrysler Automobiles.

Stamattina Tokyo ha chiuso in pesante ribasso, con il Nikkei a meno 5,4%, accodandosi alle importanti perdite dei listini europei, mentre New York ha ceduto oltre l’1%.

In rosso anche le principali borse europee, dopo un tentativo di rimbalzo. I cali tuttavia sono al momento contenuti, da meno 0,13% a Londra a meno 0,33% a Francoforte e meno 0,63% a Parigi.

Le tensioni non risparmiano i mercato obbligazionari. Gli investitori cercano i porti più sicuri, acquistando titoli come i Bund tedeschi, il cui rendimento è sceso ancora, a inizio giornata, a 0,2070%. E sono riprese le sui Btp italiani, che ora rendono l’1,73%: lo spread sale dunque a 150 punti. Difficile la situazione anche per altri paesi periferici: il rendimento del decennale spagnolo è salito all’1,77%, mentre i titoli greci a dieci anni restano sopra il 10%, per uno spread superiore a mille punti base rispetto al Bund.