Petrolio, prezzi deboli fino al 2017

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Lo dice l’Agenzia internazionale per l’energia. Cruciale la produzione di shale oil Usa, che calerà di 600mila barili al giorno quest’anno e di altri 200mila il prossimo prima di recuperare gradualmente

Nessun ribilanciamento del mercato petrolifero è prevedibile fino al 2017. Questa la diagnosi dell’Aie, l’Agenzia internazionale per l’energia.
Cruciale per le quotazioni del greggio la produzione di shale oil americano, che fino all’anno prossimo continuerà a calare a causa dei prezzi bassi, prima di ricominciare però a crescere intorno a fine decennio fino a raggiungere i massimi di tutti i tempi entro il 2021.

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“Solo nel 2017 vedremo allineate offerta e domanda di greggio, ma le enormi scorte cumulate smorzeranno il ritmo della ripresa dei prezzi”, spiega l’Aie nel suo ultimo rapporto sulle previsioni a medio termine. “Le condizioni attuali del mercato petrolifero non suggeriscono che i prezzi possano riprendersi rapidamente nell’immediato futuro”, sostiene l’agenzia che dedica un’ampia analisi all’andamento dell’industria energetica statunitense.

Nell’arco di tempo tra il 2015 al 2021 la produzione Usa dovrebbe raggiungere i massimi di tutti i tempi a 14,2 milioni di barili al giorno, dopo un calo iniziale quest’anno e il prossimo.
La previsione dell’Aie è che la produzione di shale oil Usa cali di 600mila barili al giorno quest’anno e di altri 200mila il prossimo prima di iniziare a recuperare gradualmente.

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In un orizzonte globale, la fornitura di petrolio è vista in crescita di 4,1 milioni di barili al giorno tra il 2015 e il 2021, contro la crescita totale di 11 milioni di barili al giorno del periodo 2009-2015.