Editoriali: vola Espresso, a picco Rcs

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Dopo l’annuncio della fusione con Itedi (La Stampa) il titolo del gruppo De Benedetti ha aperto gli scambi in rialzo dell’8%

Piace agli investitori il progetto di fusione del gruppo l’Espresso con Itedi, la società del gruppo Fiat che controlla il quotidiano torinese La Stampa. Almeno questo è il giudizio di piazza Affari, dove in avvio di seduta le azioni hanno segnato un rialzo dell’8,3%, per poi ripiegare a più 2,5%. Positiva anche Cir, la holding della famiglia De Benedetti che possiede l’Espresso, ma anch’essa riduce i guadagni rispetto alle prime battute.

Si allarga al contrario il ribasso di Rcs Mediagroup, che viaggia a meno 7%. Per la società editrice del Corriere della Sera, la notizia è l’uscita di Fca dall’editoria e quindi dalla compagine azionaria di Rcs.

La fusione tra Espresso e Itedi porterà alla nascita di un gruppo editoriale cui fanno capo tre grandi quotidiani (la Repubblica, la Stampa e il Secolo XIX), con 5,8 milioni di lettori, 2,5 milioni di utenti unici giornalieri sui siti di informazione e ricavi per 750 milioni.

Fca intanto ha deciso di uscire dall’editoria per concentrarsi sull’auto. Per questo cederà ai soci sia le quote in Rcs, oggi pari al 16,7%, sia quelle dell’Espresso. Cir scenderà dal 54% posseduto oggi nell’Espresso al 43% del nuovo gruppo. L’azionista di Fca, Exor avrà a sua volta il 5% del nuovo gruppo.

Fca ha commentato che, con l’uscita da Rcs, giunge a compimento il ruolo svolto da Fiat prima a poi da Fca, “per senso di responsabilità nel corso di oltre quarant’anni, che ha permesso di salvare il Gruppo editoriale in tre diverse occasioni, assicurando le risorse finanziarie necessarie a garantirne l’indipendenza e quindi a preservarne l’autorevolezza”.

Del nuovo gruppo farà parte anche la famiglia Perrone, che attualmente possiede il 23% di Itedi, con una quota del 5%.

Il riassetto sarà approvato entro fine giugno con la firma degli accordi definitivi, che fisseranno anche il concambio, mentre il perfezionamento della fusione è atteso nel primo trimestre 2017.

La società resterà quotata alla Borsa italiana e ha garantito che manterrà “la piena indipendenza” delle testate giornalistiche coinvolte.

La fusione, hanno spiegato Espresso e Itedi, presenta un significativo valore industriale, puntando a integrare due gruppi con attività complementari realizzando crescenti economie di scala. Grazie a un’offerta completa di contenuti multimediali e di servizi di informazione su carta e digitale, affermano, avrà la forza patrimoniale e le dimensioni per rispondere alle sfide del settore, promuovendo progetti innovativi e originali per una molteplicità di piattaforme.