Inpgi, prepensionamenti più difficili

di Rosaria Barrile -

Sarà eliminata la norma che finora ha consentito ai giornalisti con 58 anni di età e 18 anni di contributi di chiedere la pensione anticipata in caso di crisi dell’azienda

I giornalisti non potranno più andare in pensione anticipata, anche se le imprese per cui lavorano sono in crisi. Il Governo dovrà infatti rivedere le norme contenute nella legge 416 del 1981 che fino a oggi hanno consentito ai professionisti iscritti all’Inpgi di accedere alla pensione anticipata con 58 anni di età e 18 anni di contributi, ma solo in caso di situazioni di difficoltà della casa editrice dove sono assunti.

L’intervento, previsto dalla legge delega sul finanziamento pubblico all’editoria (approvata lo scorso 2 marzo dalla Camera e ora all’esame del Senato), dovrà in sintesi eliminare una previsione unica nell’ambito dell’assicurazione generale obbligatoria e riallineare le regole di pensionamento dei giornalisti professionisti alla disciplina generale relativa ai requisiti di anzianità anagrafica e contributiva per l’accesso ai trattamenti di vecchiaia anticipata (articolo 37, comma 1, lettera b della legge 416/1981).

La legge ha finora concesso ai giornalisti professionisti iscritti all’Inpgi, dipendenti da aziende editrici di quotidiani, agenzie di stampa nazionali e periodici per le quali sia stato dichiaratolo stato di crisi aziendale, la facoltà di scegliere di andare in prepensionamento entro 60 giorni dall’ammissione al trattamento di cassa integrazione guadagni straordinaria, oppure durante il periodo di cassa integrazione entro 60 giorni dal maturare delle condizioni di anzianità contributiva.

La liquidazione anticipata della pensione di vecchiaia poteva però essere richiesta solo se si era in possesso di specifici requisiti: almeno 58 anni di età, almeno 18 anni di contribuzione Inpgi, mancanza di altra pensione Inpgi o di altro istituto, e non aver maturato il diritto ad una pensione Inpgi.

Secondo le norme finora in vigore ai giornalisti ammessi al prepensionamento veniva attribuito anche una contribuzione figurativa per arrivare ai 30 anni di contributi Inpgi oppure ai 65 anni di età, con un’integrazione massima, in ognuno dei casi, di cinque anni.