Popolare Vicenza: quotazione in dubbio

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Dopo il flop dell’aumento di capitale, sottoscritto per meno dell’8%, la Borsa deciderà oggi se ammettere i titoli al listino, vista l’esiguità del flottante

È attesa per oggi la decisione di Borsa Italiana sulla quotazione sul listino della Banca Popolare di Vicenza, in calendario per il 4 maggio. Venerdì scorso l’aumento di capitale dell’istituto si è risolto in un autentico flop: soltanto il 7,66% delle azioni è stato sottoscritto dai vecchi azionisti (2,21%), dal pubblico retail (0,36%) e da dieci investitori istituzionali (5,1%). Il flottante, ovvero la quota di capitale sul mercato, risulterebbe in teoria insufficiente per la quotazione, che richiede un minimo del 25%.

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La possibilità che la banca vicentina approdi comunque in piazza Affari è legata all’interpretazione che si sceglierà di dare della partecipazione del fondo Atlante, creato appositamente dal sistema finanziario italiano per intervenire negli aumenti di capitale delle banche in difficoltà. In caso di quotazione, Atlante avrebbe una quota pari al 91,72% del capitale Bpv, ma questa partecipazione potrebbe essere considerata “flottante”, analogamente a quanto accade per il capitale di società quotate in mano a fondi di investimento e altri investitori istituzionali.

Se la Borsa dicesse di no alla quotazione, il fondo Atlante sottoscriverà l’intero aumento di capitale, e controllerà il 99,3% del capitale.

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Il prezzo delle azioni è stato fissato a 0,1 euro, limite inferiore della forchetta individuata dal consiglio di amministrazione.