In pensione tre anni prima con l’Ape

di Walter Quattrocchi -

L’anticipo potrà essere richiesto dagli over 63, e sarà finanziato con un prestito bancario. Ecco la proposta del Governo

Dall’anno prossimo gli over 63 potranno andare in pensione di vecchiaia con tre anni di anticipo, con l’Ape (anticipo pensione): è la proposta di modifica della riforma Fornero per la flessibilità in uscita illustrata ieri dal Governo ai sindacati.

La proposta consiste in un anticipo pensionistico per coloro ai quali manchino non più di tre anni all’età di 66 anni e sette mesi richiesti per la pensione di vecchiaia (si tratta, per il 2017, dei nati dal 1951 al 1955, per il 2018 dei nati nel 1954, e per il 2019 dei nati nel 1955), attraverso penalizzazioni crescenti a seconda che si tratti disoccupati, di dipendenti di un’azienda che voglia ristrutturare o di persone che scelgono volontariamente di andare in pensione.

Il prestito bancario

Il lavoratore che vorrà l’anticipo dovrà richiederlo sotto forma di un prestito bancario da restituire sulla pensione in 20 anni, con rate fino a un massimo di circa il 15% dell’importo dell’assegno, senza garanzie reali da parte del beneficiario e con una copertura assicurativa per l’ipotesi di premorienza.

Lo Stato dovrebbe stanziare 6-700 milioni di euro per coprire i costi della garanzia assicurativa per le banche che forniranno l’anticipo attraverso l’Inps e finanziare le detrazioni fiscali (da concedere solo ad alcune categorie disagiate come i disoccupati o i lavoratori impiegati in attività usuranti) per le rate di rimborso del prestito.

La copertura del prestito spetterà invece alle aziende nel caso in cui ci saranno pensionamenti anticipati per ristrutturazioni.

Penalizzazioni

La detrazione fiscale sarà modulata sul reddito e sulla condizione lavorativa. In sostanza dovrebbe tendere ad annullare il taglio sulla pensione per la rata del prestito per le persone a più basso reddito e per quelle rimaste senza lavoro in età avanzata.

Opzione Rita

Chi già aderisce a un fondo pensione può abbattere almeno in parte il costo del prestito bancario ricorrendo alla Rita (rendita integrativa temporanea anticipata), un anticipo del capitale cumulato prima della decorrenza della pensione.