Veneto Banca: Atlante garantirà l’aumento anche in caso di Brexit

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La società che gestisce il fondo, Quaestio Sgr, ha rassicurato gli investitori. Intanto gli ordini lasciano prevedere un flop

Il fondo Atlante garantirà l’aumento di capitale di Veneto Banca anche in caso di Brexit. A rassicurare gli altri garanti dell’operazione è stata la società di gestione del fondo, Quaestio Capital Management, in una nota.

Il referendum, spiega Quaestio Sgr, e il possibile esito favorevole all’uscita del Regno Unito dall’Unione europea sono circostanze note: la Brexit non sarebbe quindi un “evento straordinario e non prevedibile”, e la Sgr manterrà gli impegni assunti in base all’accordo di sub-garanzia.

Il fondo Atlante è stato creato lo scorso aprile, con l’intervento del sistema finanziario italiano, per intervenire, oltre che sul mercato dei crediti deteriorati, nelle operazioni di aumento di capitale delle banche.

Secondo le indiscrezioni della stampa, intanto, l’operazione da un miliardo di euro sta andando verso il flop, analogamente a quella che, ai primi di maggio, ha riguardato la Popolare di Vicenza. Le sottoscrizioni delle azioni sarebbero al momento (quando manca meno di una settimana alla chiusura) intorno all’1%.

Sulla scena dell’operazione sono però arrivati, nel frattempo, anche la Procura di Roma con un’indagine e la Consob con una sua ispezione. Il sospetto, sollevato dallo stesso presidente di Veneto Banca, Stefano Ambrosini, è che gli ex manager dell’istituto stiano cercando di mantenerne il controllo, anche attraverso l’aumento di capitale. Bruno Zago, presidente dell’associazione “Per Veneto Banca” ha dichiarato qualche giorno fa di poter trovare 600 milioni di euro, per l’aumento di capitale. Ora la Finanza dovrà verificare se sono in corso eventuali rastrellamenti di azioni.