Anticipo pensioni: sconto fiscale per le aziende

di Walter Quattrocchi -

Il ministro del Lavoro Poletti annuncia una misura per agevolare le imprese e favorire il turnover attraverso l’Ape

In arrivo un bonus fiscale per le aziende che incentiveranno i propri lavoratori ad andare in pensione con l’Ape.

Il ministro del Lavoro Poletti ha detto di voler inserire, nel pacchetto pensioni della legge di bilancio, una misura per sostenere il turn over nelle imprese attraverso l’Ape.

L’ipotesi è accompagnare l’anticipo pensionistico con una facilitazione fiscale per abbassare i costi per i lavoratori e per le aziende.

L’intenzione del governo è agire in questo senso attraverso un bonus fiscale alle imprese, che, per il ringiovanimento del personale, finanzieranno il prestito ponte dell’Ape a carico del lavoratore con almeno 63 anni.

Come funziona l’Ape aziendale
Come già previsto nell’accordo sottoscritto tra governo e sindacati il 28 settembre, il datore di lavoro può sostenere i costi dell’Ape attraverso il versamento all’Inps di una contribuzione correlata alla retribuzione percepita prima della cessazione del rapporto di lavoro, in presenza di accordi collettivi, anche attraverso appositi fondi bilaterali in essere o appositamente creati, in modo da incrementare la pensione e compensare gli oneri relativi alla concessione dell’Ape.

In sostanza il lavoratore che andrà in pensione con l’Ape beneficerà di un aumento della contribuzione da parte del datore di lavoro, che gli consentirà di ricevere un assegno pensionistico più ricco in grado di coprire il rimborso del prestito bancario acceso per usufruire dell’uscita anticipata.

L’impresa che finanzierà il prestito ponte beneficerà a sua volta di una detrazione del 50% sulla componente di costo per interessi del prestito bancario assicurato rimborsabile in vent’anni.

L’idea è rendere l’Ape una misura più appetibile rispetto all’utilizzo dell’articolo 4 della legge Fornero, ovvero l’esodo che può interessare i lavoratori che raggiungono l’età di pensionamento nei quattro anni successivi.

L’Ape sarebbe utilizzabile da tutte le imprese, mentre l’esodo può essere usato soprattutto da grandi aziende perché riservato alle imprese con almeno 15 dipendenti.

L’esodo, inoltre, è subordinato a un accordo sindacale, mentre l’Ape è una scelta volontaria.