Bankitalia, in lieve calo il debito pubblico

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La riduzione registrata in agosto, e pari a 31 miliardi, è la prima da dicembre 2015. In aumento le entrate tributarie

Il debito pubblico italiano è diminuito in agosto di 30,9 miliardi rispetto ai livelli record – 2.252 miliardi – del mese precedente, scendendo a 2.224,7 miliardi. Lo ha reso noto Bankitalia nel Supplemento al Bollettino Statistico “Finanza pubblica, fabbisogno e debito”. Si tratta del primo calo da dicembre 2015.

Le entrate tributarie contabilizzate nel bilancio dello Stato sono state pari ad agosto a 34 miliardi, in aumento di 0,3 miliardi rispetto allo stesso mese del 2015.

Nei primi otto mesi del 2016, le entrate tributarie sono state pari a 270,1 miliardi, con un aumento del 4,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Al netto di alcune disomogeneità contabili e temporali (riguardanti principalmente l’Iva, le ritenute Irpef, il canone Rai e l’imposta di bollo virtuale), aggiunge però Bankitalia, “si può stimare che la crescita sia stata più contenuta”

Via Nazionale ha pubblicato anche il Bollettino economico trimestrale, nel quale fa il punto sulla crescita del paese che, secondo gli economisti della Banca, prosegue “a ritmi moderati”.

Il referendum sulla Brexit nel Regno Unito, aggiungono, “non ha avuto finora ripercussioni di rilievo sui mercati finanziari internazionali” e “la crescita globale rimane tuttavia modesta”.

“Il Governo ha rivisto al ribasso le stime di crescita del prodotto dell’Italia, in linea con le recenti informazioni congiunturali e con l’indebolimento del contesto internazionale: nel quadro a legislazione vigente, il PIL aumenterebbe dello 0,8 per cento quest’anno e dello 0,6 nel 2017; la stima si colloca nella parte inferiore di quelle dei principali previsori. Nello scenario programmatico si prospetta per il prossimo anno una espansione più elevata di 0,4 punti. L’entità dell’effetto dipenderà dalla natura e dalle modalità degli interventi che il Governo intende realizzare. Per il sostegno alla crescita appare utile concentrarsi su misure per favorire gli investimenti”, si legge nel Bollettino.

Sul fronte del lavoro, l’analisi rileva un aumento dell’occupazione che, nel secondo trimestre, ha interessato sia la componente autonoma (più 1,2%) sia quella alle dipendenze (più 0,7%). E i lavoratori dipendenti sono ritornati al livello massimo registrato nel periodo antecedente la crisi del 2008.