Milano in cauto rialzo. Bene il Banco

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Piazza Affari in contro tendenza rispetto ai listini europei. Acquisti anche per Bper e Unicredit, penalizzata Ferragamo

Avvio di settimana in timido rialzo per la borsa milanese, che a poco meno di un’ora dall’inizio degli scambi viaggia con l’indice Ftse Mib su dello 0,5%. Il dato tuttavia è più significativo se lo si confronta con l’andamento degli altri listini europei, tutti in calo. Stamattina Tokyo ha terminato la prima seduta della settimana in lieve progresso (più 0,28%). Di poco sopra la parità anche la chiusura di venerdì scorso a New York, dopo il discorso della numero uno della Fed, Janet Yellen, che non ha dato indicazioni molto precise sulle prossime mosse dell’istituzione in materia di tassi di interesse: Yellen ha definito quella americana come un’economia ad “alta pressione”, in cui il potenziale di crescita sta diminuendo, e che potrebbe quindi richiedere mosse più aggressive, ma non ha fatto alcun riferimento esplicito ai tassi di interesse, né tanto meno a una data in cui la Fed potrebbe intervenire per rialzarli.

In piazza Affari spicca il rialzo di Banco Popolare, su del 3,45% dopo le assemblee degli azionisti del Banco e di Popolare Milano, che hanno votato a favore della fusione tra i due gruppi. Quello che nascerà sarà il terzo polo bancario italiano, con una quota di mercato di oltre l’8%. Gli investitori non premiano però allo stesso modo la banca milanese, che cede oltre un punto percentuale.

Tra i bancari, in rialzo anche Popolare Emilia Romagna e Unicredit. In lieve rialzo anche Banca Mps; il Cda della banca senese discuterà domani la proposta non vincolante presentata la settimana scorsa da Corrado Passera per il rafforzamento patrimoniale, in questi giorni oggetto di approfondimento da parte del Ceo Marco Morelli.

E sale di oltre il 2% Ubi Banca, che venerdì ha varato l’incorporazione delle banche banche rete, che saranno integrate nel progetto “Banca Unica“.

In deciso ribasso, nel Ftse Mib, Salvatore Ferragamo (meno 1,6%), penalizzata dal giudizio di alcuni analisti.