Mps: la Bce non concede rinvii

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Secondo notizie di agenzia, Francoforte ha respinto la richiesta di prorogare i tempi per l’aumento di capitale al 20 gennaio. Il titolo crolla in Borsa

La Bce ha respinto la richiesta di Banca Mps di prorogare fino al prossimo 20 gennaio i termini per l’aumento di capitale. La notizia non è stata confermata da Francoforte, ma viene data per certa dalle agenzie di stampa. E la reazione in borsa è pesante: il titolo crolla di oltre il 14%, trainando l’intero comparto, già negativo in mattinata. A perdere quota sono in particolare Unicredit (meno 5%) e Popolare Milano (meno 4,5%).

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Montepaschi aveva chiesto di allungare, rispetto alla scadenza prevista del 31 dicembre, i tempi per l’operazione da 5 miliardi di euro, in considerazione della crisi politica seguita al referendum di domenica scorsa. Le dimissioni del presidente del consiglio Renzi hanno infatti reso ancora più difficoltosa l’impresa, poiché alcuni importanti investitori (fra cui, a quanto sembra, il fondo sovrano del Quatar) avrebbero deciso di ritirare la loro disponibilità a sottoscrivere l’aumento.

Per mettere in sicurezza Mps, a questo punto, servirà l’intervento dello Stato: il Tesoro è al lavoro per scrivere un decreto legge che potrebbe essere emanato prima di lunedì. E che difficilmente lascerà fuori i titolari delle obbligazioni subordinate emesse dall’istituto senese.

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