Parmalat verso il delisting
L’annuncio dei francesi di Lactalis, che hanno lanciato un’Opa totalitaria sul 12,26% del capitale ancora non in mano al gruppo
Il gruppo francese Lactalis ha annunciato un’Opa totalitaria sul 12,26% del capitale non ancora posseduto di Parmalat, con l’obiettivo di revocare il titolo dalla quotazione sulla Borsa milanese. L’operazione avviene attraverso Sofil (la finanziaria attraverso cui Lactalis controlla il gruppo di Collecchio dal 2011 con oltre l’87%).
Il prezzo dell’offerta è di 2,8 euro per azione, con un premio dell’8,5% sul prezzo di Borsa dello scorso 23 dicembre. Ma già questa mattina in piazza Affari il titolo ha messo a segno un rialzo dell’8%, superando di un poco il prezzo indicato da Sofil.
L’offerta dei francesi riguarda 287,3 milioni di azioni Parmalat e comprende anche 52,85 milioni di azioni destinate ai creditori di Collecchio e 7,03 milioni di azioni a servizio dei warrant. Il Gruppo Lactalis afferma che l’operazione ha l’obiettivo di sostenere la crescita di Parmalat “nel lungo periodo”, obiettivo che ritiene “possa essere più agevolmente ed efficacemente perseguito con una ristretta base azionaria, piuttosto che con un azionariato diffuso, ed in una situazione, qual è quella derivante dalla perdita dello status di società quotata, caratterizzata da minori oneri e maggiore flessibilità gestionale e organizzativa”.
L’Opa, inoltre, offre agli azionisti di Parmalat “un’opportunità di disinvestimento da un titolo il cui andamento è stato caratterizzato da un esiguo volume medio giornaliero di scambi, a fronte del limitato flottante risultante a seguito della precedente offerta pubblica di acquisto volontaria nel 2011”. Per il momento “i programmi dell’Offerente e del Gruppo Lactalis non prevedono operazioni di fusione che coinvolgano l’Emittente nel periodo temporale di 12 mesi dalla data di pagamento” delle azioni conferite.