Cina, downgrade non spaventa i mercati, crescita resterà solida

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Settimana scorsa Moody’s ha tagliato il rating del debito cinese di lungo periodo, dopo aver rivisto al ribasso l’outlook per il paese da stabile a negativo a marzo.

Di per sé, il downgrade non è stato uno sviluppo improvviso. Questo taglio porta il rating cinese da AA3 ad A1 e l’outlook è stato riportato a stabile. È la prima volta dal 1989 che Moody’s taglia un rating cinese. Spiegando la sua decisione, l’agenzia ha citato la lenta erosione delle condizioni del mercato del credito, specialmente l’aumento diffuso del leverage. Secondo Moody’s è probabile che le riforme strutturali rallenteranno, ma non fermeranno, l’aumento dell’indebitamento. La mossa mette la Cina nelle stesse condizioni di Giappone e Arabia Saudita.

L’agenzia di rating ha anche notato che la crescita del PIL cinese probabilmente resterà solida rispetto a quella di altri stati sovrani. L’outlook stabile riflette la view di Moody’s secondo cui i rischi sono bilanciati e un ulteriore downgrade è improbabile nel breve termine. Pensiamo che l’impatto del downgrade sarà limitato e contenuto. Oltre ai punti di forza dell’economia cinese riconosciuti dall’agenzia di rating, va ricordato che il debito estero del paese (pari a circa il 12% del PIL, secondo il Fondo Monetario Internazionale), è ancora piuttosto basso rispetto agli standard internazionali. Anche la reazione dei mercati è stata per ora relativamente tranquilla, con lo yuan che si è leggermente indebolito rispetto al dollaro dopo la notizia.

Questo autunno, la Cina vedrà il 19° Congresso Nazionale. Ci aspettiamo che il governo mantenga un contesto macroeconomico stabile per facilitare una tranquilla riorganizzazione della leadership. Il presidente Xi Jinping ha già fatto importanti sforzi per espandere i consumi domestici e promuovere un modello di crescita meno basato sull’indebitamento (ad esempio, attraverso l’utilizzo di internet e altre tecnologie avanzate). Le restanti sfide, più delicate dal punto di vista politico, e le altre riforme strutturali dell’economia probabilmente saranno affrontate dopo il consolidamento della leadership previsto in autunno.


Leo Hu – Portfolio Manager EMD Hard Currency nel team EMD – NN Investment Partners