Bond Connect in Cina, le ricadute per gli investitori

Carl Shepherd -

A prescindere dall’attuazione dello schema Bond Connect, la Cina rappresenta un mercato obbligazionario molto più piccolo di quanto suggerirebbe il suo ruolo come seconda più grande economia al mondo.

Un accesso più ampio agli investitori internazionali sembrava da tempo inevitabile, e determinerà maggiori volumi di scambi che a loro volta miglioreranno la liquidità sia delle obbligazioni cinesi sia della valuta locale.

Gli analisti hanno spesso criticato l’opacità di alcuni metodi di finanziamento e dei processi decisionali delle aziende cinesi. Possiamo ora aspettarci che l’apertura del mercato determini una maggiore responsabilità in capo agli emittenti obbligazionari cinesi. Se così non fosse, gli investitori non tarderebbero ad accorgersene, con ricadute sotto forma di picchi di rendimenti o deflussi significativi dall’asset class, tali da riflettere una percezione dei rischi reali del mercato – inclusi quelli non riportati nelle comunicazioni ufficiali del governo.

Riteniamo che il Bond Connect rappresenti un progresso naturale nella transizione dalla vecchia economia guidata dagli investimenti e dagli ordini ufficiali verso un modello maggiormente basato sulle decisioni dei consumatori.


Carl Shepherd – Fixed Income Portfolio Manager – Newton (BNY Mellon IM)