Che cosa fermerà la ricerca di rendimento?

Jim Cielinski -

L’insaziabile appetito per il rendimento ha spinto gli investitori ad assumere una crescente esposizione ai segmenti a più alto rendimento del mercato obbligazionario.

La ricerca di rendimento sembra inarrestabile. Il vorace appetito per il reddito degli investitori globali è un tema quasi costante dalla fine della crisi finanziaria ed è la causa del crollo a minimi record dei rendimenti obbligazionari. I segmenti più rischiosi del mercato del reddito fisso, come le obbligazioni societarie e il debito dei mercati emergenti, hanno messo a segno performance impressionanti. E nonostante alcuni traballamenti negli ultimi anni (la crisi dell’area euro e il crollo del settore energetico del 2015, solo per citarne alcuni), questi asset si sono sempre ripresi, tornando apparentemente più forti di prima.

È questo un segnale di compiacimento o denota una tendenza di lungo periodo semplicemente inarrestabile?

Mentre celebriamo l’ottavo anno di rally obbligazionario dalla fine della crisi finanziaria, i mercati devono fare i conti con un ciclo economico ormai maturo e segnali di un imminente cambio della politica monetaria. Inevitabilmente, viene da chiedersi se tali segnali d’allarme saranno alla fine sufficienti a scalfire quei segmenti a più alto rendimento del mercato obbligazionario che in questi ultimi anni hanno dimostrato una sostanziale indifferenza alla debolezza della crescita, all’accentuarsi dell’indebitamento e all’aggravarsi dei rischi politici.

Nell’analizzare i fattori che potrebbero frenare la domanda di rendimento, occorre distinguere tra prospettive a lungo termine e prospettive a breve termine. Chi è preoccupato della sostenibilità a lungo termine della ricerca di rendimento non deve temere. Questa è una tendenza destinata a durare. Le prospettive a più breve termine presentano un maggior grado di ciclicità e richiedono più cautela. I segnali d’allarme stanno crescendo in base a diversi indicatori della qualità creditizia e le valutazioni sono problematiche. Anche in un’ottica più ravvicinata, tuttavia, mancano chiare indicazioni che i rischi a breve termine prevarranno sulla tendenza di lungo periodo nel 2017.

La ricerca di maggiori rendimenti sui mercati del reddito fisso si esprime generalmente attraverso una delle seguenti strategie:

  • Aumento dell’esposizione ai rischi di spread e di credito: la sovraesposizione alle obbligazioni societarie, al debito dei mercati emergenti e ai titoli di debito ipotecario può essere un modo efficace per incrementare il rendimento del portafoglio.
  • Estensione della duration: le curve dei rendimenti sono inclinate positivamente e a duration più lunghe corrispondono rendimenti più elevati.
  • Esposizione a strumenti meno liquidi: le attività illiquide possono rivelarsi vantaggiose in termini di rendimento rispetto agli asset altamente liquidi di qualità analoga.

Un reddito maggiore implica un rischio più elevato e tutti i comportamenti d’investimento sopra descritti si sono diffusi negli ultimi anni. Abbiamo delineato precedentemente i pericoli derivanti dall’estensione della duration per ottenere reddito supplementare. Il premio a termine, ossia il compenso incrementale che si ottiene allungando le scadenze, continua a presentare valutazioni decisamente non corrette.

Siamo convinti che i tassi risaliranno, grazie soprattutto alla normalizzazione dei premi a termine, e la strategia di allungare la duration per incrementare i rendimenti perderà di interesse. Ci concentriamo perciò sulla strategia più comune per accrescere il reddito: assumere più rischi investendo in strumenti con spread.


Jim Cielinski – Responsabile reddito fisso globale – Columbia Threadneedle Investments