Sud Africa, una gemma per il portafoglio?

Wojciech Stanislawski -

Il Sud Africa continua ad essere un Paese ricco di diversità e contrasti per una lunga serie di ragioni storiche, geografiche ed economiche.

Ma la storia difficile alle spalle e il contesto sfidante attuale hanno generato un alone di scetticismo da parte della comunità finanziaria. Ancora una volta oggi è la politica l’aspetto che viene interpretato dagli attori del mercato come la principale minaccia del Paese.

Negli utili tre anni abbiamo assistito ad un brusco cambiamento nel trend degli investimenti da parte delle società. Una delle principali conseguenze è stata una significativa riduzione del volume degli investimenti domestici, compresa quelli per il mantenimento minimo di spese in conto capitale di base. Statistiche aggregate sul valore degli investimenti delle società che compongono l’indice FTSE/JSE Africa Industrial 25 mostrano come gli investimenti in asset durevoli siano diminuiti rispetto agli asset totali e come, nel corso del 2016, abbiano toccato i livelli più bassi dal 2002. In effetti, le rilevazioni più recenti evidenziano che il valore corrisponde appena all’entità della svalutazione. Un significativo aumento nell’espansione internazionale ha spinto molte attività ad affrettarsi a dislocare capitali all’estero. Chiaramente, ciò é stato a sua volta spinto dalla debolezza del rand, che probabilmente dopo questo movimento si é ulteriormente indebolito.

I dati di Bloomberg testimoniano un numero di 473 transazioni per un valore di 49 miliardi di dollari eseguite da cittadini sudafricani al di fuori del Paese negli ultimi 5 anni all’interno di differenti settori, compresi il retail, il finanziario, tecnologia, materiali di base, comunicazione ed healthcare. Da un punto di vista geografico, le destinazioni preferite sono state principalmente Europa e Regno Unito. Sfortunatamente, il rendimento medio di tale ondata di spesa è stato deludente fino ad ora, fatta salva qualche sporadica eccezione. In prospettiva, gli investimenti stranieri diretti in ingresso verso il Sud Africa ammontano a 20 miliardi di dollari nel triennio 2012-2015.

Guardando al prossimo futuro è importante considerare che il contesto esterno si è stabilizzato: l’indice CRB sul prezzo globale delle materie prime é rimabalzato raggiungendo ad aprile scorso gli stessi livelli toccati alla fine del 2015 consentendo, insieme ad un indebolimento della valuta, un lieve miglioramento nelle importazioni nette. In assenza di nuovi peggioramenti, ma senza riporre allo stesso tempo troppe speranze, le prospettive di crescita economica dipenderanno dagli investimenti domestici che, a loro volta, dipenderanno dalla fiducia. Immaginiamo che, una volta che sarà fatta chiarezza sulla situazione politica, ci sarà una ripresa ciclica degli investimenti per il mantenimento degli investimenti di base anche se al momento non è atteso alcun nuovo ampio ciclo di investimenti.

La Banca Centrale del Paese sta seguendo un percorso di rialzo dei tassi dal 2013 ma riteniamo che l’inflazione adesso possa muoversi al ribasso dopo 7 anni di rialzi; le prossime decisioni della South African Reserve Bank potrebbero essere al ribasso nel caso in cui la ricaduta delle recenti agitazioni politiche si traducessero solo in una limitata debolezza della valuta locale. Sebbene il mercato sudafricano non sia il più economico attualmente, sono molte le aree che sembrano avere del potenziale a causa di un basso livello di utilizzo, utili per azione depressi e, quindi, livelli operativi che lasciano spazio a possibili sorprese al rialzo, così come bassi livelli di aspettative da parte degli investitori. Proponiamo di seguito alcune società che rappresentano idee di investimento high conviction presenti nel portafoglio del fondo Comgest Growth Emerging Markets.

Discovery – La società ha una forte cultura orientata alla performance, guidata da un processo di innovazione continua che l’ha portata ad aumentare continuamente le proprie attività su differenti linee di business in numerosi Paesi. Il sistema di wellness completo della società, Vitality, che traccia un ampio numero di indicatori chiave per la salute, dall’attività fisica alla nutrizione, è la colonna portante di tutti gli altri business. Tale programma è utilizzato per incentivare un cambiamento comportamentale in grado di portare i consumatori ad uno stile di vita più salutare e, di conseguenza, a pagare premi assicurativi inferiori permettendo a Discovery una maggiore convenienza. È proprio Vitality che ha permesso alla propria compagnia assicurativa di ottenere una crescita del 13% nell’ultimo trimestre del 2016 a fronte di una media di settore dell’1% (dati della società).

Sanlam – ? una società che abbiamo in portafoglio da tempo, molto ben gestita e in grado di offrire una crescita degli utili florida e difensiva di circa il 10% annuo. L’anno scorso ha registrato un tasso di crescita delle nuove attività significativamente alto rispetto ai competitor nazionali nel settore assicurativo, che hanno risentito della debolezza economica. Riteniamo che il titolo abbia un prezzo attraente, scambiando ad un dividend yield forward di circa il 5%, livello che pensiamo possa crescere di circa il 15% annuo nel prossimo quinquennio.

Curro – La maggiore società africana nel campo dell’educazione privata rappresenta una storia di successo sin dalla sua quotazione nel 2011. All’epoca, aveva l’obiettivo di gestire 40 scuole entro il 2020. Data l’importante domanda di un’istruzione, di primo e secondo grado, di qualità e sostenibile, questo numero continua a crescere. Anche se non senza rischi, riteniamo che la spinta verso il segmento dell’istruzione superiore rappresenti la strategia giusta, viste le aspettative limitate riguardo all’apertura di nuove strutture statali. Alla società va inoltre riconosciuto di aver deciso di trarre vantaggio dalle opportunità presenti sul mercato interno, piuttosto che puntare a un’espansione internazionale come molte altre società del Paese.


Wojciech Stanislawski – Gestore del Comgest Growth Emerging Markets – Comgest