USA, nuovi segnali di un’inflazione in ripresa

Gero Jung -
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I dati macroeconomici generali rimangono ottimistici, con le domande per i sussidi di disoccupazione ancora scarsi, gli indicatori del sentiment elevati – sia nel settore manifatturiero sia in quello dei servizi – e i numeri dell’inflazione stabili.

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Per quanto riguarda quest’ultima, le letture sull’inflazione più recenti indicano che la debolezza osservata all’inizio di quest’anno era dovuta a fattori transitori. Ad esempio, l’indice dei prezzi per la spesa per i consumi personali (PCE), se si escludono i prodotti alimentari ed energetici, è aumentato dello 0,2% il mese scorso, il tasso più rapido da gennaio.

Questo indice core, il preferito dalla Fed per stimare l’inflazione, pur essendo cresciuto complessivamente solo dell’1,4% rispetto a un anno fa, è aumentato dell’1,9% a/a negli ultimi tre mesi, non lontano dal target del 2% fissato dalla Fed. Inoltre, più ufficiosamente, il beige book della Fed pubblicato di recente fa riferimento a una tendenza al rialzo delle pressioni inflazionistiche, in linea con il nostro scenario che prevede letture dell’inflazione in graduale aumento.

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Manteniamo il nostro scenario di quattro aumenti dei tassi d’interesse di 25 punti base da parte della Fed nel 2018.


Gero Jung – Chief Economist – Mirabaud AM

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