Europa e Giappone superano gli USA, bene le convertibili

Anja Eijking -
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Le convertibili sono state sostenute dalla crescita dei mercati azionari, in particolare Europa e Giappone hanno sovraperformato di molto gli USA.

I dati macroeconomici globali sono stati contrastanti nel corso del mese, con alcuni segnali che confermavano le preoccupazioni relative alle politiche commerciali dell’amministrazione Trump. Ciò nonostante, i ricavi societari sono rimasti forti, mentre le attività di fusione e acquisizione sono proseguite.

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I dati pubblicati ad aprile hanno mostrato come l’indice della spesa americana dedicata ai consumi personali, la misura preferita dalla Federal Reserve per l’inflazione, sia salito a marzo fino all’1,9% su base annua, rispetto al 1,6% del mese scorso. I Treasury sono stati interessati da una significativa svendita a fronte delle crescenti aspettative di inasprimento dei tassi d’interesse statunitensi. Il rendimento dei titoli di Stato USA a 10 anni è salito dal 2,74% al 2,95% ad aprile. I dati ufficiali mostrano inoltre che i salari americani sono cresciuti del 2,9% nei primi tre mesi dell’anno, il tasso di espansione più rapido dal 2008.

I rendimenti delle obbligazioni chiave dell’area euro sono rimasti pressoché invariati nel corso del mese; il rendimento dei Bund tedeschi a 10 anni è salito dallo 0,50% allo 0,56%. L’inflazione dell’Eurozona è salita all’1,3% a marzo, contro l’1,1% del mese precedente. Il dollaro USA si è apprezzato nei confronti dell’euro e dello yen giapponese.

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Le nuove emissioni ammontano a 4.9$ miliardi. Tra gli emittenti, l’assicuratore statunitense Voya, la società statunitense di software applicativo Atlassian e la società statunitense di hardware e storage Pure Storage, la società coreana LG Chemical e l’operatore ospedaliero NMC Health con sede ad Abu Dhabi.

Il nostro quadro macroeconomico rimane positivo, i tassi di crescita previsti per il 2018 sono: USA 3%; Europa 2,5%; Cina 6,5%; Giappone 1,5%.

Le nostre aspettative per il mercato azionario sono diventate più positive. Le preoccupazioni per l’inflazione escluso il petrolio sono diminuite. L’inflazione in Europa e in Gran Bretagna e l’accelerazione della crescita degli stipendi negli Stati Uniti sono risultate più lievi rispetto le aspettative. I nervosismi sulla fine del ciclo potrebbero calare, in quanto è probabile che la crescita statunitense acceleri grazie all’aumento degli investimenti, in particolare nel settore dell’energia, e all’utilizzo dilazionato dei capitali derivanti dai tagli alle tasse.

Le aspettative rispetto alla capacità di Trump di evitare una recessione nel 2020 (anno delle elezioni) con un incremento della spesa per le infrastrutture sono positive, fatturati e utili delle società sono solidi. I dazi sulle importazioni statunitensi, inclusi l’acciaio e alcuni prodotti cinesi, hanno aumentato le paure di una possibile guerra commerciale – il nostro scenario di base è che un accordo verrà negoziato. Ci aspettiamo un rafforzamento del dollaro sulla base delle aspettative di crescita USA in aumento.


Anja Eijking – gestore del fondo F&C Global Convertible Bond – BMO Global Asset Management