L’inversione della curva USA potrebbe avere un impatto diverso

Giovanni Cuniberti -

Le indicazioni della Fed sul costo del denaro hanno convinto i mercati che la banca centrale degli Stati Uniti non soltanto non alzerà i tassi, ma li abbasserà l’anno prossimo. E’ così partito il rally delle obbligazioni in tutto il mondo e soprattutto negli Usa.

Usa:da monitorare l’inversione della curva Usa fra 10 anni (2,43%) ed i 3 mesi (2.45%). Non succedeva da 10 anni e solitamente è un segnale anticipatore di rallentamento del ciclo economico. Questa situazione è considerata un’anomalia in quanto i rendimenti tendono a salire di più quanto maggiore è la scadenza dei titoli. L’ultima volta si è verificata nel 2006 anticipando di due anni la grossa crisi del mercato azionario ma considerando che molte correlazioni valide nel passato sono “saltate” negli ultimi anni, bisogna tenere in considerazioni anche il diverso contesto evolutivo internazionale.

Italia: positivo il recupero dei Btp favorito da uno scenario di tassi bassi visto il rallentamento economico di Germania e Francia. Il decennale italiano scende sotto 2,5% zona considerata di tranquillità in quanto l’impatto sui costi dello Stato delle nuove emissioni risulta sostenibile.

Germania. Il rendimento del Bund decennale tedesco è sceso sotto lo zero. Non accadeva dal 2016. I deludenti dati macro tedeschi della scorsa settimana potrebbero però presto avere ripercussioni ed alzare leggermente i rendimenti

Lo spread rimane stabile fra i 240 e 250 punti base ma ricordiamo che per verificare il “rischio Italia” è più importante tenere in considerazione il rendimento del Btp a 10 anni indipendentemente dall’andamento del Bund.


 Giovanni Cuniberti – Responsabile Consulenza finanziaria – Gamma Capital Markets