Cambiamenti climatici e settore agro-alimentare: i trend in atto

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Degroof Petercam Asset Management (DPAM) ha organizzato Il 23 ottobre 2019 a Milano una conferenza sul cambiamento climatico e il suo impatto sul settore agroalimentare.

Alexander Roose, Head of International and Sustainable Equity ed esperto del settore agroalimentare, ha dato il via alla conferenza introducendo il contesto dei Cambiamenti Climatici: “Il cambiamento climatico è un rischio sistemico che deve essere integrato nella gestione di portafoglio come parte del dovere fiduciario nei confronti degli investitori. La situazione ambientale, da tutti i punti di vista (aria, oceani e coste, acqua dolce, biodiversità, terra e suolo) è in crisi. Tuttavia il messaggio è chiaro: non è troppo tardi se si agisce in un’epoca di cambiamenti urgenti. Vi sono numerose innovazioni in corso: alcuni dei settori in cui abbiamo recentemente assistito a molte innovazioni sono l’agricoltura di precisione e i prodotti biologici agricoli (un’industria da 3 miliardi di euro). Il primo si basa sull’utilizzo dei big data e sull’osservazione meticolosa delle condizioni agricole per ottimizzare la produzione, e allo stesso tempo preservare le risorse. Il secondo abbraccia una gamma di prodotti composti da microrganismi, estratti vegetali o altri materiali organici e offre un’alternativa verde ai pesticidi convenzionali. In linea generale, comunque, ora c’è bisogno di ambizione e investimenti”.

Roose ha affrontato anche l’impatto sulla filiera agroalimentare e alcuni dei fattori chiave che mostrano come biodiversità e cambiamento climatico siano fortemente interconnessi. Alcuni dei concetti chiave da ricordare: i sistemi di approvvigionamento alimentare contribuiscono fino al 25% delle emissioni di gas serra, di cui il 90% è a livello delle fattorie e degli allevamenti. Gli animali producono il 14% delle emissioni di gas serra, più dell’industria dei trasporti, e il 70-80% di tutta la superficie agricola è utilizzata per i pascoli e le colture per l’alimentazione animale. Anche lo spreco di cibo è un fattore chiave da considerare. Notiamo che il settore agroalimentare si sta allontanando sempre più dalla produzione convenzionale di carne a favore di alternative più ecocompatibili. In generale, si possono individuare tre tendenze principali: un consumo di carne più limitato, il passaggio alla sostituzione della carne con alternative vegetali e, infine, il progresso di sostituti della carne a base cellulare. Restano da vedersi le più ampie ramificazioni di quest’ultima, in quanto la sua adozione generale potrebbe forse incontrare una qualche forma di avversione da parte dei consumatori.

Alexander si è concentrato sulla prevenzione del rischio, ma anche sulle opportunità e su come integrare il rischio del cambiamento climatico e le opportunità nella gestione del portafoglio. Per prima cosa si deve partire dalle convinzioni riguardo al tema d’investimento e poi è necessario decidere quale azienda scegliere nella catena del valore. È necessario valutare la mentalità innovativa dell’azienda e la sua strategia di implementazione a lungo termine. Infatti, ad esempio, ogni volta che le innovazioni nel settore agricolo vengono presentate agli agricoltori, essi tendono a essere riluttanti al cambiamento ed eccessivamente dipendenti dalle tecnologie esistenti. Per questo è importante che le aziende riescano a convincere gli agricoltori non solo dei benefici sostenibili delle loro soluzioni, ma anche dei loro vantaggi tangibili, in modo da promuovere la loro implementazione su larga scala. Un buon esempio è DSM, che ha recentemente sviluppato un additivo per ridurre significativamente le emissioni di gas metano del bestiame.