ICIM a HOST 2019 – focus sulla sicurezza alimentare

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È partito il conto alla rovescia per Host 2019 dove ICIM – Ente di certificazione italiano a maggioranza ANIMA Confindustria, attivo sul fronte della sicurezza per l’industria alimentare – dialogherà in modo innovativo con le aziende del foodtech sul tema dei MOCA, i materiali e gli oggetti a contatto con gli alimenti, un argomento di grande attualità che deve coniugare la tutela della salute con la competitività delle imprese rispettose delle regole.

Durante la fiera, infatti – dal 18 al 22 ottobre presso la Food-Technology Lounge di ANIMA Confindustria – ICIM proporrà alcune performance di “Teatro in fiera”, interpretate da Gabriele Genovese, brillante attore della compagnia Lumen, che ogni giorno stimolerà la riflessione sui materiali che quotidianamente vengono a contatto con i nostri cibi.

Già fin d’ora è possibile avere un’anticipazione del “Teatro in fiera” di ICIM scoprendo alcuni sketch sul canale youtube di ICIM. I teaser, divertenti video-pillole di teatro, invitano gli operatori in stand, sia per vedere dal vivo “come vanno a finire” gli sketch, sia per approfondire le tematiche della sicurezza alimentare.

Sempre presso lo spazio ICIM all’interno della Food-Technology Lounge – le imprese potranno trovare informazioni e risposte ai loro quesiti grazie a tutti i servizi dedicati da ANIMA al comparto del food-tech, come i test di laboratorio, i servizi di consulenza e assessment e, di particolare attualità, lo schema di certificazione volontario MOCA sviluppato da ICIM, che consente agli operatori di dimostrare al mercato l’utilizzo di buone pratiche di fabbricazione e il rispetto dei requisiti di sicurezza e conformità. Ricco anche il programma di workshop e seminari dedicati al tema della sicurezza alimentare che ogni giorno si svolgono presso lo spazio ANIMA.

Dice Gaetano Trizio, Amministratore Delegato di ICIM SpA: “Host è una fiera B2B, ma abbiamo voluto utilizzare un linguaggio insolito e diretto proprio perché negli ultimi anni, proponendo il nostro schema di certificazione specifico per il settore, ci siamo accorti di quanto vasta e diversificata sia la filiera del foodtech e di come sia spesso complesso per gli operatori individuare le opzioni più corrette nel rispetto delle regole e del consumatore finale, ultimo destinatario di tutte le attività del comparto. Il linguaggio universale del teatro ci è sembrato, dunque, la scelta più idonea per avvicinare e incuriosire, con un pizzico di humor, tutti i nostri interlocutori prima e durante la fiera, guardando anche oltre a coinvolgere, perché no, il consumatore finale”.

La filiera, in effetti, è composta da soggetti quanto mai diversi – Ho.Re.Ca., GDO, industrie della produzione e trasformazione alimentare ma anche piccole realtà artigianali – che talvolta, pur in buona fede, faticano a orientarsi nella normativa che regolamenta i MOCA, varia, articolata e in continua evoluzione, che include regolamenti europei e la complessa legislazione nazionale per i diversi materiali come plastica, cellulosa, ceramica, vetro, acciaio, alluminio, ecc.

Il mercato, però, non consente più di sbagliare: i controlli si intensificano, le sanzioni aumentano così come crescono i rischi diretti e indiretti per la salute pubblica. Il RAFFS, il sistema europeo di allerta rapido per alimenti e mangimi, dichiara per il 2018 ben 138 segnalazioni di rischio sanitario da MOCA (119 nell’anno precedente), in particolare migrazione di ammine aromatiche e formaldeide (50) e di metalli pesanti (34), principalmente nichel, piombo, cromo e cadmio.

Per il comparto del foodtech è auspicabile che anche il consumatore – sempre più evoluto e attento alla composizione dei cibi – ponga attenzione al tema dei materiali che entrano in contatto con gli alimenti. Se è corretto che il consumatore sia tutelato dai controlli “a monte”, oggi sempre più spesso i consumatori esercitano un ruolo attivo a salvaguardia della propria salute. È importante che il consumatore consapevole comprenda il valore proposto dalle aziende rispettose delle regole e sia in grado di evitare i prodotti non conformi.

Anche in questo senso va l’odierna azione di sensibilizzazione di ICIM, che intende porsi come interlocutore di riferimento per tutte le realtà e le imprese del foodtech che vogliono distinguersi sul mercato per serietà e correttezza, offrendo tutte le garanzie richieste al consumatore finale.