Tensioni USA-IRAN impattano sui mercati ma non troppo

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I mercati sono stati ampiamente attraversati dalle tensioni USA-Iran. Ci sono stati commenti da entrambe le parti che sembrano essere stati concepiti per evitare il degenerare della situazione senza però tirarsi ufficialmente indietro. I titoli azionari globali finora non sono stati impattati dagli eventi e i rendimenti dei titoli statunitensi a 10 anni sono solo leggermente scesi al di sotto dei livelli registrati ad inizio anno. I movimenti più significativi sono stati registrati dall’oro, dove il prezzo è salito a un certo punto oltre il 5% dalla fine dell’anno.

Il balzo a oltre 1.600 dollari l’oncia a un certo punto ha portato a un distacco nelle quotazioni rispetto ad altri asset. Il calo dei rendimenti reali delle obbligazioni statunitensi è stato il principale fattore che ha spinto al rialzo il prezzo dell’oro dai livelli del 2018. Mentre i rendimenti reali hanno reagito agli incidenti geopolitici, non hanno giustificato il rally più intenso del metallo giallo. Infine, le posizioni si sono allungate, suggerendo che l’ultimo picco farà fatica a mantenere il suo slancio.

In ultima analisi, gli eventi finora hanno determinato poco più di un balzo in velocità per i mercati che restano maggiormente concentrati sui dati economici in entrata che potrebbero chiarire se il rallentamento globale si sta stabilizzando. Il prossimo rapporto sul mercato del lavoro statunitense e la fiducia delle piccole imprese potrebbero rivelarsi più importanti. I segnali di un aumento dello slancio della crescita probabilmente peseranno sui beni rifugio che hanno beneficiato degli eventi geopolitici. Altrove, un miglior outlook economico potrebbe anche garantire un maggiore sostegno al prezzo del petrolio che al momento è sceso, oltre ad essere il catalizzatore di un ulteriore rialzo dell’azionario.