Quali fattori e prospettive guidano i mercati azionari europei

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L’andamento dei mercati azionari in Europa dai minimi registrati nella seconda metà dello scorso marzo, ha conosciuto un forte movimento di recupero. Dal 16 marzo al 29 aprile, l’indice tedesco DAX ha avuto una performance positiva del 26,7%, l’EuroStoxx 50 del 23,1%, il Cac francese del 20,6%, il FTSEMIB italiano del 20,2%, il FTSE 100 britannico del 18,7% e l’IBEX spagnolo del 15,3%.

Ad oggi analizzare la natura di questo movimento, cercando di individuare quali fattori abbiano avuto un impatto su di esso, risulta essere cruciale per capire, volgendo lo sguardo in avanti, quale potrà essere la direzione sui mercati. Di certo ci sono motivazioni tecniche alla base del rimbalzo in essere, come sempre avviene quando si toccano eccessi di negatività, ma allo stesso tempo riteniamo che vi siano stati altri fattori che hanno contribuito in modo rilevante.

In primis l’elevata flessibilità delle banche centrali, attraverso il loro programma di acquisti ha gettato le basi per il recupero in atto. L’efficacia e la rapidità d’azione delle banche centrali ad oggi riscontrate, costituirà un importante fattore positivo a supporto della continuazione della ripresa dei mercati. Evitare la diffusione degli effetti negativi del virus dal sistema economico a quello finanziario rappresenta infatti un tassello importante per evitare ulteriori cadute borsistiche. Secondariamente, anche il maggior grado di apertura e lo spiraglio lasciato aperto dalle promesse politiche dai principali paesi europei, seppur ancora in assenza di totale coesione, ha avuto un ruolo importante.

Da cosa dipende la tenuta dei mercati

Guardando al futuro, risulta chiaro come tra le condizioni essenziali per poter proseguire il rialzo in essere, non vi siano soltanto quelle relative alle decisioni e all’ammontare delle risorse messe in campo dalla politica monetaria e fiscale, ma anche quelle relative alla velocità di esecuzione delle misure.

Intraprendere le adeguate misure nel minor tempo possibile risulta essere fattore cruciale per permettere una ripresa economica meno difficile rispetto a quanto scontato dai mercati. D’altro canto, anche l’evoluzione della diffusione del virus e le prospettive su possibile rallentamento giocano un ruolo importante. I fattori politici e monetari precedentemente citati, pur nella loro importanza, sono dei fattori di risposta ad una situazione di crisi che ha un origine di natura sanitaria. Ed è infatti sotto questo aspetto che si gioca la partita più importante sia per il suo risvolto finanziario che sociale. Dal flusso di notizie derivante dal fronte sanitario dipenderà largamente la tenuta dei mercati e la possibilità di continuare il recupero in atto rispetto invece alla possibilità di rivedere i minimi.

Come stiamo operando

Da un punto di vista operativo il recente recupero ci ha dato l’opportunità per prendere profitto su alcuni titoli e settori (tecnologia e telecomunicazioni) il cui rimbalzo è stato ancora più ampio rispetto a quello del mercato, pur rimanendo comunque costruttivi in un’ottica di medio-lungo periodo. Piccole prese di profitto, avvenute anche in considerazione dell’incremento della nostra esposizione azionaria avvenuta durante la fase di discesa che ha portato per alcuni dei nostri fondi, come quello europeo, ad avere una esposizione azionaria superiore al 100% rispetto a quella attuale pari a circa il 98%. Manteniamo un posizionamento verso i settori più ciclici, operando con una elevata selettività. In particolare, guardiamo con interesse al settore industriale e in maniera selettiva alle realtà bancarie italiane dal profilo patrimoniale più solido.