I prezzi delle case ripartono dopo il lockdown: +0,3% a maggio

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L’impatto della pandemia sulle compravendite immobiliari non ha per ora toccato i prezzi, come dimostra il lieve aumento dello 0,3% registratosi a maggio rispetto ad aprile (quando il valore era calato di un esiguo 0,1%). Il prezzo del mattone in Italia sale a 1.702 euro al metro quadro, più basso del 2,1% rispetto allo stesso periodo del 2019.

Secondo Vincenzo De Tommaso, Responsabile dell’Ufficio Studi di idealista: “il COVID-19 ha comprensibilmente cambiato le condizioni del mercato, ma i prezzi sono stabili al momento. Dopo l’inattività forzata per il virus i proprietari sono in attesa di vedere come si comporteranno gli utenti che visiteranno le loro case e quali saranno le offerte per chiudere l’operazione.
La domanda non manca, ma per far ritrovare ritmo alle compravendite forse sarà necessario adattare i prezzi alle circostanze del mercato”.

Regioni
Sono 11 le aree regionali in crescita a maggio, con il Veneto (1,4%) a guidare la ripartenza, seguito dal Trentino-Alto Adige (1,1%) e dall’Umbria (1%). Incrementi sotto l’1% per altre 8 regioni, dalla Basilicata (0,8%) alla Sicilia (0,1%). All’opposto è la Lombardia (-0,9%) a scontare il calo maggiore seguita da Abruzzo, Marche, Molise e Valle d’Aosta con un calo dello 0,5%.

In termini di prezzo la regione che vanta i valori più alti è la Liguria (2.515 euro/m2), seguita da Valle d’Aosta (2.425 euro/m2) e Trentino-Alto Adige (2.409 euro/m2).  Le richieste più economiche da parte dei proprietari si riscontrano nelle regioni meridionali in Sicilia, con 1.061 euro al metro quadro, seguita da Molise (923 euro/m²) e Calabria (910 euro/m2) fanalino di coda.

Province
La maggior parte delle macroaree provinciali seguono il trend positivo dei prezzi registrato al termine di maggio, con Matera (3,2%) Trieste (2,7%) e Sassari (2,6%) che segnano i rialzi maggiori delle 55 zone in aumento sulle 106 monitorate. All’opposto, la provincia di Isernia (-2,2%), Pesaro Urbino (-2,5%) e Sondrio (-2,7%) segnano le peggiori performance del mese.

Relativamente ai prezzi, Bolzano (3.558 euro/m2) si conferma la provincia più cara d’Italia davanti a Savona (3.134 euro/m2) e Firenze (2.793 euro/m2). Nella parte opposta del ranking, le province più economiche rimangono Isernia con 748 euro al metro quadro, davanti a Caltanissetta (729 euro/m2) e Biella (648 euro/m2).

Capoluoghi
L’andamento generale dei prezzi a maggio ha visto una prevalenza di segni positivi che riguardano 63 dei 110 capoluoghi analizzati (6 di questi non hanno subito variazioni).
Le performance migliori si registrano a Cuneo (4,6%), Treviso (3,8%) e Napoli (3%). Dall’altro lato, le variazioni negative di maggiore entità spettano a Frosinone (-3,8%), Agrigento (-4,2%) e Vibo Valentia (-5,7%).

Oltre al capoluogo campano su menzionato le maggiori crescite del periodo spettano a Bologna e Torino, entrambe con un più 1,2%. Variazioni positive anche per Roma (0,4%) e Firenze (0,2%),   nuovo calo a Milano (-0,8%) che aveva invertito il trend positivo già ad aprile.

Con riferimento ai prezzi di vendita, Venezia (4.499 euro/m²), esclusa Mestre per ragioni di rilevanza statistica, si conferma la città con i metri quadri più cari, davanti a Firenze (4.003 euro/m²) e Bolzano (3.685 euro/m²). Nella parte bassa della graduatoria i capoluoghi più economici restano Ragusa (829 euro/m²), Caltanissetta (781 euro/m²) e Biella (720 euro/m²).