COVID-19: l’opportunità unica per la rivoluzione della mobilità

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Se da un lato la pandemia di Covid-19 ha messo in crisi quasi tutti i settori dell’economia, dall’altro il comparto dei trasporti e della mobilità non è mai stato così pieno di opportunità di crescita, nonostante il drastico calo dei volumi di traffico. Qui di seguito vengono elencati tutti i trend che stanno registrando un’accelerazione grazie al Coronavirus.

“Per via dei lockdown e delle misure di distanziamento sociale, si è registrato un drastico calo dei trasporti in moltissime parti del mondo. La sfida attuale consiste nel cogliere queste opportunità piuttosto che ritornare al ‘business as usual’”, afferma Kristina Church, Senior Investment Strategist for sustainable investments di Lombard Odier Investment Managers (LOIM). “La crisi legata al COVID-19 ci offre un’opportunità unica di rivoluzionare il settore dei trasporti e passare a un modello più sostenibile”.

L’obiettivo della rivoluzione della mobilità è raggiungere un modello di economia circolare, snella, inclusiva e pulita (Circular, Lean, Inclusive, Clean) – l’economia del “CLIC”. Prima della crisi, le emissioni complessive di anidride carbonica del settore dei trasporti su scala globale erano pari al 14% ed è uno dei pochi comparti che ne produce sempre di più ogni anno. Pertanto, riteniamo chel’attuale sistema di trasporti stia adottando un modello che definiamo WILD, (Wasteful, Idle, Lopsided e Dirty), basato sull’economia dello spreco, inattiva, asimmetrica e sporca.

Durante la crisi legata al COVID-19, le restrizioni in materia di spostamenti e mobilità hanno ridotto drasticamente i volumi di trasporto. Secondo le stime di Lombard Odier IM, le emissioni di carbonio nel settore dei trasporti diminuiranno di circa il 14% nel 2020. In molte regioni, il traffico aereo è diminuito di quasi il 90% e anche il trasporto merci e le catene di approvvigionamento non sono stati immuni all’impatto della pandemia. Questi sviluppi sostengono l’obiettivo dell’accordo di Parigi di limitare l’incremento delle temperature entro la soglia di 1.5°C. Per raggiungere questo obiettivo, le emissioni nel settore dei trasporti dovranno essere dimezzate nei prossimi 30 anni.

È probabile che dopo la crisi di Covid-19 i cambiamenti nel settore dei trasporti accelerino. Molte città, come Londra, Parigi e Madrid, hanno già introdotto misure per spingere a ridurre l’utilizzo dell’automobile dopo la graduale riduzione delle misure di lockdown – come la promozione delle aree pedonali, piste ciclabili e altre forme di mobilità attiva. Policymaker, consumatori e imprese sono i principali motori della rivoluzione della mobilità e le loro azioni garantiscono un trasporto sostenibile di persone e merci, tra cui anche gli spostamenti verso il luogo di lavoro, quelli per il tempo libero e i viaggi che si stanno sviluppando in un’ottica di maggiore attenzione verso l’ambiente, oltre a creare catene di fornitura più sostenibili.

Uno dei principali fattori di successo è rappresentato dalla e-mobility, la mobilità elettrica che, grazie all’innovazione tecnologica, presenta già livelli di emissione migliori in tutto il ciclo di vita rispetto ai tradizionali motori a combustione. Inoltre, anche i costi di produzione delle batteria stanno diventando sempre più bassi. Tuttavia, la riduzione delle emissioni nei trasporti a lunga percorrenza e quella per i mezzi pesanti continua ad essere una sfida. Soluzioni come i carburanti sintetici, l’ammoniaca e le celle a combustibile a idrogeno saranno cruciali in futuro.

La rivoluzione della mobilità crea opportunità uniche nel settore dei trasporti, come quelle di investimenti dal valore di 2 trilioni di dollari e una serie di altre aree, tra cui l’Internet of Vehicles (IoV), Mobility as a Service (MaaS), micromobility, biocarburanti, idrogeno, catene di fornitura di veicoli elettrici e trasporti più puliti. Gli investitori esamineranno con maggior attenzione i business model basati sul possesso di auto private, motori a combustione e viaggi aerei. Di conseguenza, ci sarà un miglioramento della posizione di mercato delle aziende che riducono, evitano o catturano l’anidride carbonica utilizzando approcci lungimiranti e basati sulla scienza”.