Sogno di una notte d’estate sui mercati

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L’estate ha avuto finora le sembianze di un dolce sogno per gli investitori. Tranne qualche seduta dimenticata in fretta, i principali mercati azionari sono cresciuti e la volatilità è rimasta contenuta.

Dall’inizio di luglio, l’S&P500 americano è salito del 10% circa, l’MSCI China ancora di più, e l’Euro Stoxx 50 conserva il suo vantaggio dopo aver messo a segno un mese di giugno clamoroso. Che dire poi di APPLE che ha guadagnato più del 25% dall’inizio di luglio, o di TESLA che ha fatto più del 70% nello stesso periodo e 350% dall’inizio dell’anno?

Eppure, permangono le tensioni a livello economico, sanitario, politico e diplomatico e la situazione appare talvolta terribile anche se un po’ meno di quanto potessimo temere all’inizio dell’estate. Si spiega così in parte questo rally: sulla maggior parte dei fronti di crisi le sorprese sono leggermente positive rispetto ad aspettative particolarmente fosche.

Sul fronte sanitario, il numero di casi di Covid-19 negli Stati Uniti è certamente cresciuto molto nel corso dell’estate anche se sembra che stiano ora iniziando a calare. Allo stesso modo, negli Stati Uniti soprattutto, i risultati aziendali del secondo trimestre del 2020 sono stati per lo più pessimi, anche se un po’ meno del temuto. La Fed – cui potrebbe allinearsi la BCE – dovrebbe ridefinire il suo obiettivo di inflazione nelle prossime settimane per far salire, in modo puntuale, i prezzi di oltre il 2% senza dover inasprire le condizioni monetarie.

Manterrebbe così più a lungo la sua capacità di sostenere i prezzi degli attivi. Infine, mentre il quinto piano di sostegno americano all’economia continua a farsi attendere, il Presidente americano ha firmato un insieme provvisorio di misure a favore dei disoccupati, degli inquilini e degli studenti lasciando così un po’ di tempo ai negoziati perché possano giungere a conclusione … dato cruciale se gli Stati Uniti vogliono uscire dall’impasse.

Questo contesto di mercato, come ogni stato di grazia a maggior ragione in una situazione di crisi, si rivela fragile. Due scenari, in particolare, ne potrebbero provocare il crollo: una nuova ondata di contagi su scala molto più ampia, in Europa o altrove, con conseguenti nuove limitazioni nella circolazione, oppure un forte aumento dell’inflazione, e quindi dei tassi, dovuto agli stimoli monetari e fiscali messi in atto. Alcuni dati hanno recentemente puntato in questa direzione negli Stati Uniti. Per giunta, la comparsa dell’inflazione provocherebbe uno shock poiché nessuno se l’aspetta. Sebbene reale, questo rischio sembra ora molto improbabile data la drammatica proporzione della popolazione che purtroppo è, in un modo o nell’altro, disoccupata. Infine, un altro fattore più insidioso potrebbe svolgere un ruolo negativo: superata la prima ondata di sorprese positive, il potenziale di nuove sorprese, altrettanto positive, è meccanicamente inferiore.

Finché questi scenari rimangono lontani il mercato ha poche ragioni per passare dal sogno all’incubo.

Tanto più che, stando a diversi indicatori, la propensione al rischio degli investitori rimane moderata, lasciando un notevole margine di rivalutazione prima che raggiunga un livello di “esuberanza irrazionale”. Il rally in corso non è quindi solo il sogno di una notte d’estate ma una solida realtà creata principalmente dalla potenza delle banche centrali e, come tale, destinato a durare fino a quando queste manterranno il loro atteggiamento ultra-accomodante. Non assisteremo quindi necessariamente a un risveglio doloroso perché il sogno del mercato è una realtà costruita per durare più a lungo di una semplice notte d’estate.