Quando high yield batte investment grade

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Sembra che, nel lungo periodo, le nuvole inizino lentamente a diradarsi mentre il numero di nuovi contagi comincia lentamente a diminiuire a livello globale e i governi continuano a concentrarsi sul mantenimento degli stimoli. Di conseguenza, i tassi d’interesse sono in una fase di fluttuazione e da inizio anni abbiamo già registrato movimenti significativi tanto negli Stati Uniti quanto nel Vecchio Continente. Il cuscino di protezione che il carry è in grado di offrire in un contesto di questo tipo sta diventando quasi scontato attirando di conseguenza l’attenzione di coloro che si occupano di asset allocation.

I bassi rendimenti e l’elevata duration attualmente a disposizione, in un mercato che è vicino al punto più stretto dal punto di vista degli spread registrato negli ultimi 10 anni, apre le porte ad un downside materiale nel caso in cui il rischio non venga gestito in modo appropriato. Come è facile attendersi, non tutti i mercati sono colpiti in egual misura. Per esempio, l’investment grade globale è in calo di quasi l’1,5% da inizio anno, mentre l’high yield globale è in rialzo dell’1,3%. Tale divergenza è un riflesso della maggiore sensibilità ai tassi d’interesse (definita da una duration più elevata) nella fascia qualitativamente più alta del mercato e di come ci sia ancora un potenziale di rialzo da trovare in alcune nicchie del mercato globale high yield.

Con l’high yield globale ad un livello di 6 punti base di distanza dal punto più stretto dell’ultimo anno e l’investment grade globale ad un livello similie al punto più stretto dell’ultimo anno, insieme ad una ripresa dei tassi di interesse, significa che sarà più difficile generare rendimenti quest’anno senza ricorrere ad una maggiore attenzione alla selezione dei singoli nomi ed un approccio multi-asset e unconstrained ai mercati globali del reddito fisso.