Le proposte sindacali per la riforma delle pensioni

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I sindacati confederali chiedono al Ministro del Lavoro  Andrea Orlando di riaprire il tavolo di confronto sulla previdenza. E’ necessario e urgente disegnare una riforma strutturale del sistema pensionistico che superi le attuali rigidità e che decorra dal gennaio 2022, alla scadenza di Quota 100, viene sottolineato.

Da quanto sembra, il confronto dovrebbe avviarsi dopo avere affrontato quelle che vengono ritenute essere dal Governo assolute emergenze , vale a dire gli ammortizzatori sociali, le politiche attive del lavoro, la crescita dell’occupazione femminile e, last but not least, le vaccinazioni sui luoghi di lavoro.  Quali sono i punti che vengono evidenziati come fondamentali in ambito previdenziale da CGIL, Cisl e Uil ?  Si evidenzia nella richiesta in primo luogo la possibilità di accesso flessibile alla pensione.

Si sottolinea ancora il riconoscimento della diversa gravosità dei lavori. Va ricordato come a tale proposito siano stati prorogati fino al prossimo 31 dicembre i lavori della specifica Commissione di studio che era stata istituita dal precedente Esecutivo il cui approfondimento sarà di fondamentale importanza per le decisioni che dovranno essere assunte in materia previdenziale. Altro tema evidenziato è rappresentato dalla valorizzazione del lavoro di cura con il riconoscimento quindi anche a fini pensionistici della assistenza fornita dai caregivers.

Va ricordato come già nell’impianto normativo attualmente vigente ve ne sia il riconoscimento come accade nell’Ape sociale  cui possono accedere , tra le diverse categorie, anche i soggetti che assistono da almeno sei mesi il coniuge o un parente di primo grado convivente con handicap grave ovvero un parente o un affine di secondo grado convivente qualora i genitori o il coniuge della persona con handicap in situazione di gravità abbiano compiuto 70 anni oppure siano anch’essi affetti da patologie invalidanti o siano deceduti o mancanti, a condizione di possedere un’anzianità contributiva di almeno 30 anni.

La medesima categoria può poi accedere anche al pensionamento anticipato come lavoratori precoci (il requisito attualmente è pari ad una anzianità contributiva di 42 anni e 10 mesi per gli uomini ed a 41 anni e 10 mesi per le donne) La condizione  per essere considerato lavoratore precoce è rappresentata dall’avere maturato almeno 12 mesi di contribuzione per periodi di lavoro effettivo precedenti il compimento del diciannovesimo anno di età. Ulteriore richiesta sindacale è quella di valorizzare a fini previdenziale il lavoro delle donne.

Si intende ancora promuovere un meccanismo che tuteli i futuri trattamenti previdenziali dei giovani con il riconoscimento di una pensione contributiva di garanzia così come avviene nel metodo retributivo ,   garantire un maggior potere d’acquisto per i pensionati e promuovere le adesioni alla previdenza complementare. A tal proposito dovrebbe prevedersi un nuovo periodo di vigenza del silenzio assenso accompagnato da una campagna istituzionale di education previdenziale