Portafoglio: non c’è alternativa all’azionario per chi cerca rendimento, ma con prudenza

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Il mercato azionario ha continuato il trend bullish, spinto dal rilassamento delle misure restrittive e poco preoccupato da un’inflazione che il consensus vuole transitoria. Gli sviluppi dell’inflazione e un rialzo dei tassi potrebbero portare volatilità. Il punto è capire se governi e banche centrali riusciranno a ridurre il loro supporto senza far male ai mercati « drogati » di liquidità.

A giugno il progressivo rilassamento delle misure restrittive in Europa ha continuato a contribuire alla ripresa dell’attività economica. L’inflazione è aumentata, in particolare negli Stati Uniti, trainata dalla scarsità di alcune materie prime/componenti (rispetto alla domanda) e dall’aumento dei costi energetici.

Tuttavia, il crescente consensus circa il carattere transitorio dell’inflazione ha consentito ai mercati del reddito fisso di sperimentare un forte rallentamento, e a quelli azionari di continuare la loro corsa al rialzo.

Transizione energetica ed inflazione

Nelle prossime settimane gli occhi degli investitori saranno puntati sui primi risultati semestrali, alla ricerca di elementi concreti che possano fornire informazioni tanto sul vigore della ripresa quanto della capacità delle imprese di affrontare le tensioni sui prezzi di un certo numero di materie prime/componenti.

L’inflazione legata all’effetto “collo di bottiglia”, vale a dire alla scarsità di componenti, dovrebbe essere transitoria e sparire nel momento in cui la produzione aumenterà. Ma la transizione energetica genera inflazione ed è probabile che le imprese passeranno il costo ai clienti finali. Quindi su un’ottica di lungo periodo non bisogna sottovalutare quello che potrebbe essere l’impatto della transizione energetica.

Mercati dipendenti dalle iniezioni di liquidità

I mercati azionari dovrebbero continuare a trovare supporto nel proseguimento delle politiche accomodanti delle banche centrali e dei governi a sostegno delle economie, nella riapertura delle attività, e nella spesa che riprende dopo un risparmio che ha raggiunto livelli molto elevati. Ma i deficit statali, che attualmente sono enormi, a un certo punto dovranno essere ridotti. Dopo cinque anni di tassi bassi e oltre un anno di politiche di supporto per la crisi del Covid-19 ci avviciniamo al momento in cui i tassi potrebbero rialzarsi. Questo cambio di direzione sui tassi ha avuto un impatto massiccio sulla rotazione che abbiamo avuto sui mercati azionari.

La riduzione del supporto di banche centrali e governi agirà come un impulso negativo sull’economia. Il punto è capire se governi e banche centrali riusciranno a ridurre il loro supporto senza far male ai mercati, che sono « drogati » di liquidità.

Portafoglio: non c’è alternativa all’azionario, ma con prudenza

Oggi non c’è alternativa all’azionario per chi cerca rendimento. Tuttavia, visto il quadro macroeconomico e a fronte di valutazioni che restano tirate, è preferibile essere prudenti e dedicare molta attenzione alla composizione del portafoglio. Noi cerchiamo sempre di non essere troppo esposti ai cambiamenti macro e preferiamo puntare su quelle società che hanno la capacità di generare utili in questo scenario, anzi, che sono in grado di attraversare qualunque condizione di mercato perché hanno il prodotto/servizio giusto.