Agricoltura di precisione

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Considerando che la filiera alimentare è responsabile di oltre il 25% delle emissioni di gas serra e la continua crescita sia della popolazione globale che della classe media, è necessario agire con urgenza. Le nuove tecniche agricole – cosiddette rigenerative – saranno senza dubbio al centro delle discussioni del vertice COP26 di novembre. Queste pratiche assumono molte forme, ma condividono un obiettivo comune: alterare il terreno il meno possibile. Ciò non solo permette una maggiore sostenibilità delle colture, una cattura superiore di CO2 ed un migliore ciclo dell’acqua, ma porta anche a benefici economici nella forma di una maggiore produttività ed una spesa minore in fertilizzanti e altri trattamenti.

Di fatto, l’agricoltura si sta gradualmente evolvendo da un approccio intuitivo ad un approccio basato sui dati, che significa utilizzare la quantità corretta di semi e nutrienti, nelle zone giuste ed al momento giusto. Il rapido progresso tecnologico è alla base di questa transizione verso l’agricoltura di precisione.

La prima fase risale agli anni ’90, quando i macchinari basati sul GPS hanno guadagnato trazione, producendo miglioramenti tangibili nella velocità e nella convenienza della semina. Poi, a partire dal 2010, sono seguite le tecniche che permettono l’applicazione variabile dei nutrienti, un processo al tempo stesso più economico e meno dannoso per l’ambiente. L’ultima fase – quella in corso – comporta un salto quantico nelle nuove soluzioni tecnologiche, basate principalmente sull’analisi dei dati e sull’Intelligenza Artificiale (IA), che non solo aiutano a ridurre ulteriormente i costi dei fattori di produzione e l’impatto ambientale, ma aumentano anche la produttività. La combinazione di monitoraggio satellitare, immagini da droni e sensori a distanza sta per esempio rendendo possibile agli agricoltori ottenere dati in diretta su ogni terreno, in modo da essere più reattivi alle specifiche condizioni locali ed ottimizzare l’utilizzo del suolo. Ed è oggi possibile acquistare un trattore dotato di Intelligenza Artificiale che distingue tra piante ed erbe infestanti, riducendo il trattamento chimico del 90%!

Con un’opportunità di guadagno stimata in USD 20-25 miliardi, nuove aziende stanno fiorendo nel settore agtech. Gli investimenti early-stage di capitale privato sono aumentati di circa il 45% nell’ultimo decennio, la nascita di «unicorni» sta diventando frequente (Indigo Ag tra quelli degni di nota) e l’attività di M&A è in crescita.

Il profilo degli acquirenti? Grandi operatori agricoli come Monsanto (che ha dato il via con l’acquisizione nel 2013 di Climate Corp per quasi USD 1 miliardo) o Deere (che ha comprato Blue River – lo sviluppatore della tecnologia “see and spray” – nel 2017). Anche le grandi potenze tecnologiche come Microsoft (offerta di Azure FarmBeats) o Google (partnership pluriennale con Farmers Edge) sono in lizza per «un posto al sole». Senza dimenticare alcuni grandi attori della filiera alimentare (ad esempio Nestlé e Danone) che stanno impegnando importanti capitali per l’agricoltura rigenerativa.

Ovviamente esistono degli svantaggi in questa “rivoluzione” agricola. La maggior parte di natura sociale, nella misura in cui alcuni piccoli agricoltori rischiano di essere lasciati indietro, sia a causa di un deficit di conoscenza o di problemi di dimensione. Anche la proprietà/privacy dei dati sarà oggetto di discussione, come lo è in molte altre aree di attività. Tuttavia, i benefici – finanziari e ambientali – superano chiaramente i rischi, a nostro avviso.

E la rivoluzione non è affatto finita. Ammesso che i problemi dell’investimento iniziale elevato e del consumo di energia possano essere superati, l’agricoltura verticale (il processo di coltivazione di colture su più livelli all’interno di un ambiente controllato che praticamente non richiede acqua) porta un potenziale di rendimenti ancora più significativi. Così come una maggiore vicinanza ai consumatori, qualcosa che la pandemia di Covid ci ha certamente insegnato ad apprezzare.

 

Storico dei finanziamenti per le operazioni upstream agtech (tutte le categorie*, USD mln)

*inclusi agricoltura in ambiente controllato, robotica e automazione agricola, biotech, software di gestione agricola, rilevamento e IoT, marketplace, alimenti innovativi

Ripartizione delle operazioni upstream agtech per categoria, 2020