Green bond dell’UE: una spinta alla sostenibilità da 250 miliardi di euro

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L’emissione del primo green bond dell’UE è una pietra miliare molto importante per il mercato dei green bond. Con questa transazione, l’UE dà il via a un programma di obbligazioni verdi molto ampio che sarà sviluppato ulteriormente nei prossimi anni e avrà una dimensione totale di 250 miliardi di euro. Il programma di obbligazioni verdi svolge un ruolo significativo per l’UE e i suoi Stati membri, accelerando l’attuazione degli obiettivi che sono stati inizialmente formulati nell’ambito della COP21 a Parigi. Inoltre l’emissione aumenta la dimensione e la liquidità del mercato delle obbligazioni verdi in modo significativo e probabilmente incoraggerà un maggior numero di società a emettere obbligazioni verdi in futuro.

In NN IP ci aspettavamo che il volume degli ordini fosse significativo, e molto in linea con le altre emissioni di obbligazioni verdi.

Il volume degli ordini è stato di 135 miliardi di euro, il più grande nella storia di questo mercato, un valore pari a circa 11 volte la dimensione dell’obbligazione (12 miliardi di euro). Il “premio verde” (il cosiddetto greenium) è stato molto ridotto, circa 2-3 punti base.

Sulla base del nostro engagement con l’emittente,  sappiamo che il NGEU (NextGenerationEU) Green Bond sarà finanziato nei prossimi 5 anni e mezzo. Ciò significa che l’emissione annuale del NGEU Green Bond sarà di circa 50 miliardi di euro. La Commissione UE ha indicato che l’importo effettivo dell’emissione dipenderà anche dall’utilizzo dei proventi per ogni stato membro.

NN IP si aspetta che l’UE costruisca una curva completa di obbligazioni verdi liquide.

Sicuramente rimangono ancora alcune incertezze da parte nostra sulla valutazione finale dello “status verde” dell’obbligazione. Solitamente, abbiamo una comprensione più chiara dell’utilizzo che verrà fatto dei proventi. Con questo bond, alcuni passaggi per le categorie come la bioenergia, la digitalizzazione delle ferrovie e dei porti marittimi non erano particoalrmente dettagliati, poiché non vi erano ulteriori informazioni disponibili da parte dell’emittente su come queste categorie di progetti avrebbero dimostrato il loro status verde. In questo caso, aspettando il report sull’allocazione il prossimo anno, daremo il beneficio del dubbio e ci aspettiamo che queste categorie non costituiranno più del 10% dell’allocazione. Per ora, abbiamo assegnato al bond l’etichetta verde.