Mercati mondiali: quale la posta in gioco?

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Dopo aver registrato solidi guadagni a luglio e ad agosto, i mercati mondiali hanno assistito a un parziale calo a settembre in seguito ai timori di un rialzo dei tassi, alle pressioni inflazionistiche, alle interruzioni degli approvvigionamenti e al peggioramento dello scenario economico e normativo in Cina, che hanno rappresentato le principali fonti di preoccupazione.

Hoya, Alphabet e Housing Development Finance Corporation (HDFC) sono stati tra i titoli che hanno fornito il principale contributo alla performance del terzo trimestre. Hoya, il leader mondiale nei substrati per fotomaschere per il settore dei semiconduttori e nei substrati di vetro per le applicazioni dei centri dati, ha registrato solidi risultati trimestrali con un aumento delle vendite del 39% e un utile operativo del 54% su base annua, entrambi in valuta costante. I profitti di Hoya sono cresciuti anche rispetto al 2019 a un tasso annuo composto di poco superiore al 10%. La società, inoltre, ha reso noti un numero sempre maggiore di dati ambientali e ha creato un comitato ESG che riferisce direttamente al CEO. Anche Alphabet ha registrato ottimi risultati trimestrali, con ricavi pubblicitari in crescita del 64% su base annua e ricavi dall’attività di cloud in aumento del 54% a/a. I risultati di HDFC hanno sorpreso al rialzo, soprattutto nel contesto della violenta ondata di Covid-19 che ha colpito l’India in primavera.

Alibaba, NetEase e Tencent sono alcuni dei titoli colpiti dalla marea di norme emanate dal governo cinese, in particolare, nel caso di NetEase e Tencent, per quanto riguarda le restrizioni sui giochi online e, nel caso di Alibaba, in seguito alle nuove leggi sulla privacy e sulla protezione dei dati personali. Riteniamo che i modelli di business sottostanti rimarranno solidi e che gli algoritmi di crescita subiranno un impatto solo marginale. Riconosciamo tuttavia che il sentiment nei confronti del mercato cinese si è notevolmente deteriorato e faremo particolare attenzione a qualsiasi ulteriore introduzione di nuove normative e al loro impatto sulle nostre partecipazioni cinesi.

Se le stime di consenso sono esatte, gli utili globali dovrebbero aumentare di oltre il 40% nel 2021, con il settore energetico in testa grazie a una crescita degli utili superiore all’800%*. Nel 2021 prevediamo un incremento a doppia cifra degli utili del fondo, anche se inferiore al benchmark, data la maggiore resilienza dimostrata nel 2020. Poiché tutti questi punti sono ormai ben compresi, la nostra attenzione si sposta al 2022. Riteniamo che la posta in gioco sia alta, con un aumento stimato di circa l’8%* degli utili globali, che si traduce in un tasso di crescita annuo composto di poco superiore al 10% rispetto al 2019. Se le stime saranno confermate, ci troveremo a un livello molto superiore al tasso di crescita degli utili a lungo termine che storicamente si è sempre mantenuto tra il 5 e il 9%.