Dalla COP alla biodiversità sui mercati del reddito fisso sostenibile

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Per potrer tracciare un outlook sul mercato del reddito fisso sostenibile per quest’anno, è opportuno fare un passo indietro, soffermandoci su alcuni elementi chiave del 2021. I mercati del reddito fisso hanno vissuto un anno ricco di avvenimenti – che li ha portati ad attestarsi sui 1.700 miliardi di dollari – ma va riconosciuto in primo luogo il valore catalizzatore che ruota intorno alla COP26, vero volano per l’andamento del reddito fisso sostenibile.

Questo fermento nel reddito fisso sostenibile solleva però un paio di preoccupazioni: il greenwashing e le valutazioni. Per quanto riguarda il fenomeno del greenwashing, in questo anno saremo molto concentrati nel differenziare quelle aziende che cercano di convertire gli impegni presi in una fase di entusiasmo nei confronti del macro-tema della sostenibilità in progressi concreti.

Nell’ambito delle nostre strategie tematiche obbligazionarie, il nostro obiettivo rimane quello di raggiungere il doppio obiettivo di rendimento per la società e per l’investitore. Combinando tale obiettivo con il nostro approccio flessibile al reddito fisso – dai mercati liquidi a quelli privati – rimaniamo molto selettivi. Vediamo il “greenium” nel mercato e preferiamo guardare attraverso strumenti specifici e concentrarci sulle credenziali e l’andamento complessivo della sostenibilità aziendale. Questa cultura d’investimento si sposa con tanti segmenti del mercato a reddito fisso: il credito liquido, strutturato, i prestiti diretti e l’immobiliare.

Per quanto riguarda l’evoluzione del mercato nel corso del 2022, ovviamente ci aspettiamo che il mercato GSS cresca con una maggiore partecipazione da parte degli Stati Uniti e dell’Asia, dato che queste aree geografiche seguiranno l’esempio europeo. Infine, i regolatori, le Banche centrali e i responsabili delle politiche fiscali continueranno a facilitare il cambiamento strutturale in quella sfera dell’economia che contribuisce a tutelare la salute del pianeta. Le aziende e le banche che si inseriscono su questo innesco potrebbero essere grandi opportunità di investimento. Infine, se l’anno scorso è stato quello della COP26, anche se la crisi climatica rimarrà di cruciale importanza, sarà il tema della biodiversità a finire sotto i riflettori.