Dove trovare opportunità nei mercati obbligazionari?

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Obbligazioni euro – Marie-Anne Allier, gestore di Carmignac

L’inizio dell’anno è stato contrassegnato dal proseguimento del deciso trend al rialzo dei tassi avviato a metà dicembre. In generale, questo aumento è in linea con le dinamiche dei mercati che negli ultimi sei mesi hanno anticipato un ciclo di normalizzazione monetaria generalizzata e particolarmente rapida sullo sfondo della pubblicazione dei dati sull’inflazione che continuano a sorprendere al rialzo, determinando rendimenti più elevati, soprattutto nel segmento a breve termine.

In Europa la BCE si è allineata ad altre Banche centrali dei paesi sviluppati dichiarando la propria volontà di normalizzare i tassi di riferimento, malgrado una pressione limitata sui salari, garantendosi tuttavia il più ampio margine di manovra e lasciando che il mercato sconti un ritorno a tassi positivi da parte della BCE da quest’anno.

La fine degli acquisti di asset da parte della Banca centrale europea, combinato a un calendario serrato di emissioni nel primo trimestre, potrebbe sfavorire i paesi più indebitati, mettendo gli spread di questi paesi sotto pressione.

“Siamo passati da un contesto di ‘QE infinito’ e ‘tassi bassi a lungo’ di un anno fa a un contesto di aumento dei tassi di interesse repentino, generalizzato e globale. In una fase come questa, la gestione attiva dei rischi legati ai tassi di interesse è fondamentale, tenuto conto dell’aumento dell’inflazione e della stretta monetaria operata dalle Banche centrali.”

“Il contesto di domanda e offerta, una volta interrotti gli acquisti della BCE, sarà meno roseo. In Europa quest’anno, per la prima volta dal 2015, ci attendiamo emissioni nette positive dopo il QE (Quantitative Easing). Significa che la BCE nel 2022 non assorbirà più tutta l’offerta netta e quindi ci potrebbero essere impatti sugli spread dei paesi più indebitati.”

 

Credito – Pierre Verlé, Responsabile Credito
L’aumento dei tassi preoccupa i mercati del credito, che potrebbero nutrire timori anche per la normalizzazione al rialzo dei tassi di default, tenuti artificialmente ai minimi in questi anni. Come sempre, le opportunità si presentano quando gli investitori hanno paura.

Nonostante il recente ampliamento, gli spread sono ancora relativamente compressi. In tale contesto, continuiamo a privilegiare le situazioni di investimento idiosincratiche e manteniamo un posizionamento prudente con un livello elevato di coperture, che ci consentono di ridurre il rischio di mercato e perseguire allo stesso tempo l’alfa delle nostre situazioni specifiche.

Per affrontare la nuova prospettiva di politiche monetarie più restrittive, la nostra allocazione si concentra su strumenti a tasso variabile, obbligazioni High Yield ed emittenti avvantaggiati dall’inflazione, in modo da avere un rischio di duration limitato.

“Nella storia recente, le performance dei fondi di credito sono state trainate dal beta, ma si tratta di un’anomalia: gli strumenti del credito sono contrattuali e consentono agli investitori di concentrarsi sui fondamentali anziché sulle aspettative. Noi costruiamo performance valutando i rischi e selezionando gli strumenti, non cercando di indovinare la traiettoria di un mercato.”

“Le preoccupazioni sono fonte di opportunità, ma bisogna prepararsi ad analizzare situazioni più complesse (che non significa più rischiose).”